Una giornata interamente dedicata alla riflessione e al ricordo di tutti gli animali uccisi dall’uomo: l’Enpa chiede che sia proprio giornata del 3 novembre ad essere dedicata alla memoria delle vittime dell’uomo.
Non una giornata qualsiasi visto che ricorre nel 2017 il sessantesimo anniversario della condanna a morte della cagnolina Laika avvenuta il 3 novembre 1957 con il lancio dello Sputnik 2.
Se la cagnetta Laika avesse potuto decidere per sé, avrebbe scelto di vivere. Se la cagnetta Laika avesse potuto decidere per sé, non avrebbe mai scelto di entrare nella storia come il primo essere vivente a “conquistare” lo spazio. E a morirci
Ricorda Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa sottolineando la crudele fine di Laika.
In questa storia, che viene spesso citata come il simbolo dello spirito pioneristico dell’uomo e del nostro desiderio di conoscenza, non c’è nulla di edificante. Anzi. La povera Laika è il simbolo della nostra volontà di dominio sulle altre specie. Perché non c’è nulla di nobile nel condannare a morte una cagnolina, costretta a morire in modo atroce in un ambiente innaturale. E tutte quelle celebrazioni postume, dai francobolli alla fotocomposizioni evocative, mi sembrano decisamente ipocrite; un tentativo non riuscito di pulire le nostre coscienze.
Insomma l’unico modo per rendere omaggio alla povera Laika è di trasformare il 3 novembre in una giornata dedicata a tutti gli animali uccisi dall’uomo per tutte le sue attività, dai lanci nello spazio ai laboratori di ricerca agli allevamenti.
Perché la cagnetta Laika non simboleggia altro se non la volontà di potenza che la nostra specie ha la pretesa di esercitare su ogni altro vivente. Una violenza sconfinata di cui soltanto gli uomini sono capaci.