Si celebra oggi la Giornata della Terra e proprio sulla concatenazione effetto-clima sulle specie animali e vegetali si concentra il nuovo rapporto del WWF “Sesta estinzione di massa”.
L’allarme è chiaro: la sesta estinzione di massa di animali potrebbe essere determinata non da elementi geologici naturali, ma causata dall’uomo e il Wwf è pronto a lanciare l’allarme per cercare si sensibilizzare l’opinione pubblica.
E nella mappa delle specie a rischio stilata dal Wwf, ci sono diverse specie: i due terzi degli orsi polari potrebbero addirittura scomparire entro il 2050 a causa della riduzione progressiva della banchisa polare, dove vive questa specie. L’orso diventa il simbolo dell’effetto clima, ma a rischio ci sono molte altre specie
Anche i pinguini dell’Antartide sono in serio pericolo: il 75% della popolazione dei pinguini di Adelia potrebbe scomparire se le temperature salissero di altri due gradi.
Ma a rischio sono anche le orche e leopardi delle nevi, stambecchi, anfibi, fringuelli alpini, ma anche il panda, e il ghepardo che soffre di una riduzione della fertilità maschile a causa del cambiamento climatico, ma si tratta di specie che stanno soffrendo a causa delle alte temperature e dei cambiamenti climatici.
Il rischio non risparmia neppure l’Italia con molte specie a rischio come lo stambecco, l’ermellino, il fringuello alpino e la pernice bianca. Ma nella Red List delle specie minacciate di estinzione curata dall’Iucn (International Union for Conservation of Nature) ci sono circa 700 specie, quasi la metà (il 47%) delle specie di mammiferi e un quarto delle specie di uccelli (24.4%).
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