Un altro trauma per territori già feriti; un ulteriore shock per gli animali come per gli uomini. Il terremoto che è tornato a colpire l’Italia centrale, stavolta soprattutto le Marche e l’Umbria dove, secondo gli esperti del Cnr si sta formando una nuova faglia, ha messo a dura prova animali sia d’allevamento e domestici. Per fortuna non risultano esserci vittime tra uomini e animali né ci sono ancora dati su animali dispersi, ma si stima che ci siano una quindicina di aziende zootecniche in difficoltà specie tra Ussita, Visso e Camerino nelle Marche e centinaia di cani e gatti che mancano all’appello dei proprietari.
In difficoltà in queste ore sono centinaia di animali da reddito (ovini, bovini, caprini e suini), custoditi in stalle e ricoveri fatiscenti che in parte sarebbero crollati, ma anche animali domestici, in particolare cani rimasti legati alla catena nelle campagne.
Per ora a lanciare l’allarme sono state Aidaa, l’associazione difesa ambiente e animali, e Coldiretti che ha il polso della situazione nelle campagne. Coldiretti ha lanciato un Sos per gli animali nelle campagne dove si registrano stalle crollate e la situazione di fabbricati rurali già lesionati da sisma di agosto aggravata. Coldiretti informa che ci sono stalle e caseifici lesionati o inagibili costretti ad interrompere raccolta del latte e mucche lasciate all’aperto nonostante le basse temperature.
I sopralluoghi effettuati dalla Coldiretti hanno evidenziato che molti annessi agricoli sono crollati, moltissimi imprenditori agricoli si ritrovano con la casa, la stalla o i caseifici inagibili. Anche se le stalle più recenti, quelle costruite con criteri antisismici, non sono crollate si sono comunque verificati danni.
Anche Aidaa evidenzia la criticità nelle campagne:
Confermiamo che sono almeno una quindicina le aziende zootecniche colpite dal terremoto che hanno avuto totalmente o parzialmente distrutte le stalle, le mucche sono al momento tutte salve in quanto si trovano ancora al pascolo estivo, ma tra due settimane quando dovranno rientrare si dovrà seriamente affrontare il tema della ricostruzione delle stalle, giungono segnalazioni di alcuni ovini e suini rimasti feriti. Al momento possiamo dire che gli animali da reddito ‘sfollati’ a causa del terremoto sono oltre 2.300.
In merito poi alla condizione degli animali domestici, l’associazione riferisce che ha ricevuto finora segnalazioni di circa 300 tra cani e gatti che non sarebbero con i propri proprietari anche se è ancora presto per poter fare un censimento in mancanza di dati su pets forse morti, o cani ancora legati alle catene . Mentre sono circa un migliaio i cani e gatti che sarebbero stati portati con le famiglie fuori casa nelle ore delle scosse e ancora non rientrati nelle proprie abitazioni.
Questo nuovo terremoto evidenzia che come le case anche le stalle vanno messe in sicurezza e che i cani non vanno tenuti alla catena come è ancora d’uso in campagna:
Occorre che oltre le case – dichiara Lorenzo Croce, presidente Aidaa – anche i rifugi per animali da reddito e le stalle siano messe in sicurezza e va fatto divieto assoluto di tenere cani alla catena in quanto presi da panico oltre a restare intrappolati, potrebbero essersi strangolati con la stessa catena alla quale erano stati legati, e purtroppo nelle zone del centro Italia la pratica di legare cani alla catena è ancora diffusissima.
Fonte coldiretti.it e aidaa-animaliambiente.blogspot.it
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