Dura la vita per i cani che abitino o soggiornino quest’estate nella bella località turistica di Torri del Benaco in provincia di Verona, sul lago di Garda: il sindaco gli vieta di fare la pipì. O meglio, se proprio ai quattro zampe scappi di farla e non riescano a trattenerla, i proprietari devono provvedere immediatamente ad asportarla come le deiezioni e a lavare l’area interessata. Il divieto è espressamente indicato su cartelli comunali affissi sul lungolago ed è in vigore da qualche giorno.
A meno che non si attuino soluzioni alternative, quali dotare il proprio cane di un pannolino o girare ‘armati’ di un pappagallo da usare a ogni evenienza, i cani che si trovino nei mesi estivi sul territorio del comune di Torri del Benaco, a quanto pare devono astenersi dal fare la pipì. A meno che i proprietari riescano a tal punto a sintonizzarsi e sincronizzarsi con lo stato fisiologico del loro beneamato a quattro zampe, che la raccolgano dall’istante in cui l’impulso ha il sopravvento e inizino a farla.
Certo che i cartelli comunali affissi sul lungolago inerenti divieti e obblighi nel centro storico non lasciano molto spazio alla fantasia. Si legge:
Per i proprietari o detentori di cani o altri animali d’affezione, nella conduzione degli stessi in luogo pubblico, l’obbligo di munirsi di apposite palette o strumenti adatti alla raccolta delle deiezioni; provvedere nel caso in cui detti animali lascino deiezioni, ivi compresa l’orina, all’immediata asportazione delle stesse e alla completa pulizia del suolo.
E’ poi vietato introdurre gli animali nei parchi, nei giardini pubblici, sulle aiuole. Quest’obbligo della raccolta delle urine è parso a a più di qualcuno ridicolo. Protesta l’Aidaa, l’associazione italiana difesa animali ed ambiente che invita il sindaco di Torri del Benaco, Stefano Nicotra, a emettere a questo punto un’ordinanza seria e ad azzerare l’obbligo di raccogliere le urine.
Siamo all’assurdo per non dire al ridicolo – sostiene Lorenzo Croce presidente di Aidaa – a Torri del Benaco non esistono aree di sgambamento per i cani, nessun distributore di sacchetti per la raccolta delle deiezioni e a questo si unisce l’assurdo obbligo di raccogliere le urine dei cani, possiamo capire se si chiede di pulire con dell’acqua la zona dove il cane ha fatto la pipì, ma che la stessa debba essere raccolta è una trovata fantozziana per non dire altro!
Sono amico degli animali, ci mancherebbe – replica il sindaco Nicotra – ma portano i cani a fare i bisogni sulle aiuole e le rovinano. Abbiamo realizzato dei tappeti verdi che vanno rispettati; rispetto che invece non dimostrano quei proprietari di cani che lasciano i loro animali fare la pipì sul verde pubblico e nelle strade del centro.
Fonte aidaa-animaliambiente.blogspot.it e ilgazzettino.it
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