Bazzicava da tempo sotto il portico del museo di storia e arte di Serpukhov, località russa che si trova 100 chilometri a sud da Mosca. E’ stato notato ed è stato subito amore tra Marai, come è stato chiamato il micione rosso, e i dipendenti della struttura. Poi qualcuno, un po’ per scherzo e un po’ no, ha presentato a suo nome e con tanto di impronta come firma, una domanda di assunzione per il posto vacante di custode e la domanda è stata accolta dalla direzione. Marai, assunto a tempo pieno, è diventato custode di 40 mila reperti del museo.
Il suo stipendio sarà costituito da pesce e scatolette. Il micio, già diventato la mascotte del posto, è stato chiamato Marai per decisione unanime di tutti i dipendenti, in omaggio ad Anna Maraeva (1845-1928), produttrice e commerciante di Serpukhov, che era proprietaria di una delle più grandi collezioni di quadri della regione di Mosca.
Quando è stato notato per la prima volta, era sporco e malato. Grazie alle cure da parte del personale e ai pasti datigli due volte al giorno, si è ripreso e rimesso in forze. Pare che inizialmente avesse una predilezione per una macelleria non distante dalla sede museale, finché ha deciso di prediligere gli interessi spirituali a quelli della gola.
Ogni giorno si aggirava intorno all’edificio finché è stato adottato dai dipendenti del museo. Poi la svolta: arruolato nello staff, è ora in servizio permanente. Per i residenti della città, c’è un motivo in più per visitare la pinacoteca e i nuovi visitatori amano farsi fotografare con Marai, riconosciuto come simbolo vivente del luogo.
C’è da credere, però, che dal vertice delle sue competenze, più che a dare informazioni turistiche o a tener d’occhio le opere esposte, baderà ai topi come fanno i suoi illustri colleghi felini all’Hermitage di San Pietroburgo.
Fonte e foto serpuhov-museum.ru