Per dare un tributo d’amore a Chistoc il suo splendido gatto, Eduard Cirstea fotografo di Bucarest (Romania) e grande appassionato di felini, ha escogitato una soluzione in arte, originale e piena d’umorismo. Quasi per caso gli è venuta l’idea di ‘photoshopparlo’ in grandi opere pittoriche, le più celebri di tutti i tempi. Il risultato è il primo gatto ‘photoshoppato’ nei quadri famosi, tutto da vedere! D’ora in poi la storia dell’arte non sarà più la stessa. Non ci sarà più dipinto, fosse anche un capolavoro, che non diventi una crosta senza la presenza di un eroe felino!
1 ) Il modello in posa
Innanzitutto facciamo le presentazioni: lui è Chistoc il raffinato gatto modello dal color grigio cenere e dagli ammalianti occhi ambrati, qui in una posa plastica e suadente prima di sbarcare nei grandi quadri di tutti i tempi. Perché Chistoc, come se avesse intuito l’intento dell’umano amico fotografo, si è messo in posa proprio come fosse la musa ispiratrice di un pittore!
2 ) In attesa del latte
Grazie alla tecnologia digitale, Chistoc è stato catapultato dal suo amico umano in un quadro del pittore olandese Johannes Vermeer che si intitola ‘La lattaia’ ed è del 1658. In questo ambiente, Chistoc gioca in casa, è proprio il caso di dire, perché chi più di lui può desiderare una bella ciotola di latte sia pure… d’altri tempi? Anzi forse così tanto stagionato il latte sarà più buono e saporito.
3 ) Tra moglie e marito non mettere la zampa!
E però Chistoc l’ha messa la zampa, per tappare la bocca alla moglie del fattore nell’opera ‘American Gothic’ (1930) dell’artista Grant Wood. In questo caso Chistoc forse è un po’ di parte perché tra i due personaggi più minaccioso sembrerebbe proprio lui che imbraccia il forcone! Ma lei sta per brontolare e a Chistoc non piace: è un esteta e gradisce solo un armonioso miagolio!
4 ) Chiude gli occhi al poveretto
Stavolta Chistoc è capitato nel quadro ‘La morte di Marat’, realizzato nel 1793 dal pittore Jaques Louis David. Marat, detto ‘l’amico del popolo’, fu tra i protagonisti della Rivoluzione francese, ma fu ucciso da una donna che riteneva fosse diventato un tiranno. Il fotoritocco rende gli eventi più sopportabili: anche la morte può esser dolce se c’è una tenera zampa di gatto consolatore!
5 ) L’ultima cena
Chistoc spunta persino al banchetto dell’ ‘Ultima cena’, dipinto realizzato da Leonardo da Vinci tra il 1494 e il 1498. Ma perché, tra gli apostoli presenti, il gattone si è avvinghiato proprio a Giuda il traditore che stringe la borsa con i soldi, indietreggia con aria colpevole e nell’agitazione rovescia la saliera? Forse da felino saggio e filosofo qual è, vorrebbe dire a Giuda di non comportarsi da giuda per una volta, e fare sì che questa cena non sia l’ultima. E si ripeta, magari a base di lische di pesce e croccantini.
6 ) Siamo a cavallo!
Gatto Chistoc non si fa mancare proprio nulla. Pronto a ogni avventura, stavolta è approdato nel quadro ‘Bonaparte valica il Gran San Bernardo’, composto da Jacques Louis David nel 1800. L’imperatore Bonaparte si può permettere il lusso d’indicare la strada della gloria ai suoi soldati che risalgono affannosamente i tornanti del valico alpino, perché a condurre il condottiero in realtà è il nostro eroe gatto. Senza di li, una fine incresciosa.
7 ) Pet therapy per la Giocanda!
Diciamo la verità, sveliamo finalmente come sono andate le cose: la dama più famosa della storia dell’arte di tutti i tempi, Monna Lisa, ritratta da quel geniaccio di Leonardo da Vinci nel 1506 circa, in realtà non era per niente gioconda. Anzi era triste: le mancava un pet di compagnia. Finché ecco Chistoc è arrivato a supportarla, il quadro si è animato, e il proverbiale sorriso che le veniva attribuito stavolta davvero le è spuntato in bocca! Magico potere guaritore dei gatti!
8 ) Venere e Marte mi fanno un baffo!
Il gatto in arte ora è nel quadro ‘Venere e Marte’, realizzato dal pittore Louis Jean Francois Lagrenee nel 1770. Il nostro felino si è messo in primo piano come a voler significare che gli dei bellocci a lui gli fanno un baffo e anche più d’uno, perché la sua incommensurabile bellezza non ha uguali!
9 ) Alla ricerca del pianeta dei gatti
Ancora un’irruzione in un quadro di Jan Vermeer dal titolo ‘L’astronomo’ del 1668. Solo il nostro micione potrà aiutare lo scienziato alla ricerca di costellazioni e corpi celesti sul mappamondo, per andare alla scoperta di un altro pianeta popolato da animali che guidino gli umani a un’esistenza più vera e più libera!
10 ) C’è giudizio e giudizio universale!
Per finire, una puntatina nell’affresco di Michelangelo datato 1511, ‘La creazione di Adamo’, icona universale dell’arte. Gatto Chicostoc, in missione direttamente per conto di Dio come dono concesso all’uomo appena creato, scala la coscia d’Adamo. Vorrebbe guidarlo, fargli da suggeritore, affinché non commettesse subito, appena plasmato, il primo peccato, originale fino a un certo punto. Ci riuscirà?
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Fonte e foto: facebook.com