Il topo ballerino (Mus musculus chinensis), è una specie di topo comune, prodotto da una selezione artificiale di topi con una mutazione genetica all’orecchio, che provoca riduzioni di udito e perdita di equilibrio; il loro nome si deve proprio a questo difetto che li fa girare su se stessi. Questi deliziosi roditori sono dei perfetti animali domestici e non sopravvivono in natura.
Mediamente, i topi ballerini sono lunghi dai 6 ai 12 centimetri, ai quali va aggiunta la coda che può arrivare fino a 10 centimetri, possiedono la testa lunga e piccola e il mantello bianco con macchie nere, e purtroppo, come diversi criceti, vivono solo 3 anni. Come tutti i roditori hanno i denti a crescita continua, e quindi va fornito loro il necessario per rodere ed impedire che si facciano male.
Questi topi sono molto socievoli e buoni, vivono bene in gruppo, che comunque non deve essere numeroso per evitare pericolosi scontri; sono animali prevalentemente notturni e quindi di giorno dormono quasi sempre. Come per i gerbilli, anche ai topi ballerini va fornita una gabbia senza sbarre nella quale sistemare mangiatoia, abbeveratoio, casetta, barrette di legno per la crescita degli incisivi, la lettiera composta dall’apposito tutolo e dal fieno e la vaschetta con la sabbia per cincillà per fare il bagno al pelo.
I topi ballerini sono animali onnivori, ma gli alimenti più indicati sono quelli secchi; frutta e verdura vanno offerti saltuariamente per evitare gli episodi di diarrea, e tolti dalla gabbia se non vengono consumati.
Il primo calore dei topi ballerini avviene intorno ai due mesi e la gestazione dura circa 3 settimane; il numero medio di cuccioli che possono nascere è all’incirca di sei piccoli, che appena nati si presentano senza pelo, con gli occhi chiusi ma già con i denti.
Appena nati i cuccioli non vanno toccati, in quanto la madre potrebbe non riconoscere il loro odore e ucciderli o abbandonarli; anche il maschio va allontano al momento del parto fino a quando i piccoli non saranno autosufficienti, in quanto potrebbe ucciderli per spingere la femmina ad entrare di nuovo in calore.
Foto: lucalongo.it
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