Una ragazza disabile vuole adottare un amico a quattro zampe: insieme alla sua famiglia si è messa alla ricerca di un cane di media taglia idoneo a farle compagnia. Una vicenda del tutto normale, peccato che l’epilogo sia invece inaspettato e indice di una scarsissima civiltà. Ma andiamo con ordine.
Siamo a Bologna, la ragazza ha una disabilità di tipo grave al 100% dovuta ad encefalopatia cronica infantile dalla nascita: un pet le sarebbe senza dubbio di grande aiuto sia per quel che riguarda la socializzazione, sia come supporto alle terapie che ogni giorno deve affrontare. Il cane prescelto era Russel ed era stato visto in internet tramite un’associazione ce si occupa proprio dell’affido dei cani abbandonati. Commenta così suo padre Luca:
Da due mesi circa stavamo cercando un cane in adozione, ne avevamo trovato uno che le piaceva tramite annuncio in internet, e telefonicamente abbiamo contattato la responsabile dell’annuncio. Poi alla notizia che Andrada è disabile ci ha detto che qualcuno delle persone che aveva contattato lei aveva difficoltà a darci il cane, proprio perché è disabile!
Ma come è stato giustificato questo diniego? Il cane, a detta del responsabile che si occupava delle adozioni, sarebbe stato troppo vivace ed impegnativo per la ragazza, ed anche per i suoi famigliari già impegnati nel gestire una situazione piuttosto delicata. Insomma, una vergogna: sconfortati e arrabbiati per quanto stava accadendo, la famiglia della ragazza si è rivolta ad un canile della zona che ha dato loro, in adozione, un animale cucciolo, molto simile al Russel di cui la ragazza si era innamorata. Al momento il cucciolo è stato dato in affido temporaneo ma ben presto potrebbe diventare un membro della famiglia a tutti gli effetti.
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