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Allarme leishmaniosi in Trentino Alto Adige

cani

E’ allarme leishmaniosi, una malattia parassitaria che emerge con tutta la sua violenza, soprattutto con l’avvicinarsi delle temperature più calde. La Doxa Pharma, che ha condotto recenti studi, denuncia: sembra che in regioni italiane come il Trentino Alto Adige, circa il 10 per cento dei cani ne sia affetto e non sempre riceve le cure adeguate e, soprattutto, tempestive, per tentare di arginanare il problema. Il dato che emerge e che preoccupa ancora di più, però, è che sempre più italiani scelgono di allevare un cane, ma pochissimi di loro, non più del quindici per cento, conoscono l’andamento della patologia e le sue conseguenze reali.

Le regioni più colpite dal fenomeno sono, soprattutto, quelle della costa tirrenica, del basso Adriatico e le isole maggiori. Secondo la stessa Doxa Pharma, comunque, ” solo nel 34 per cento dei casi può essere trasmessa anche all’uomo“. Dato che conforta fino ad un certo punto però, perchè è necessaria una campagna di informazione più radicale, visto che la leishmaniosi si trasmette tramite i pappatacci, simili alle zanzare, colpendo gli animali a sangue parte. L’uomo fa parte del gruppo e, quindi, non è mai del tutto al sicuro. E’ altrettanto vero però che il cane non rappresenta una minaccia diretta, in quanto a causare disturbi agli esseri umani, è di solito l’insetto che ha colpito l’animale ammalato con la sua puntura.

Su questa malattia, da pochi anni, si punta molto l’attenzione, in quanto prima era considerata una “patologia tropicale”, dato che si moltiplicava con maggiore velocità proprio in tali zone del globo. I cambiamenti climatici che interessano molte aree, tra le quali la stessa Italia, però, hanno portato ad un cambiameto di prospettiva e al successivo arrivo in Europa. Nel caso dell’uomo, è rischiosissima in particolare nei soggetti immunodepressi, come ad esempio i malati di Hiv. Chi è sano, invece, presenterà delle escoriazioni cutanee.

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