Animali in carcere per aiutare i detenuti, attraverso la pet therapy e corsi professionali per diventare dei dog sitter, una volta usciti dalla struttura carceraria. Si tratta del progetto Cani dentro e fuori, realizzato presso il carcere di Bollate: i detenuti ospiti della struttura, potranno seguire corsi per diventare dog sitter, dog walker e dog-daycare riconosciuti, con regolare attestazione, per aprire una propria attività una volta scontata la pena.
Ma non solo: questo percorso di reinserimento sarà strutturato su un modello innovativo di educazione assistita con animali, che costituirà per i detenuti anche una vera e propria esperienza di pet therapy, senza dubbio fondamentale per chi è ristretto da molto tempo senza contatti con il mondo esterno. La cosa innovativa è che i cani coinvolti nell’intervento saranno ex-randagi ospiti di canili o rifugi, sottoposti a percorsi di rieducazione e socializzazione, da parte di personale qualificato.
La pet therapy rappresenta un’occasione unica non solo per le persone detenute, ma anche per i pelosini che potranno anche avere una chance in più per trovare finalmente una famiglia. Federica Pirrone, ricercatrice alla Statale e responsabile del Progetto commenta:
Questa attività si adatta molto bene alla realtà carceraria, perché comprende attività che richiedono un’assunzione di responsabilità da parte della persona e quindi risultano importanti dal punto di vista del trattamento; inoltre interessa figure professionale molto ricercate dal mercato.
Il progetto è coordinato dal Dipartimento di Scienze veterinarie e sanità pubblica dell’Università Statale di Milano, in collaborazione con il Centro Sportivo Educativo Nazionale, Cani Dentro onlus, il Cercapadrone onlus, associazione impegnata nel monitoraggio del randagismo.
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