Buon 2014 a tutti! L’anno è iniziato con una buona notizia per ciò che riguarda i nostri amici animali ed i botti di Capodanno. Secondo quanto segnalato da AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) infatti, il numero dei cani e dei gatti morti a causa dei fuochi d’artificio è decisamente diminuito, rispettivamente 44 e 76 ,contro i 65 e 111 dello scorso anno.
Di certo il fatto che oltre 4.000 comuni italiani abbiano vietato questa prassi è stato sicuramente d’aiuto, insieme alla considerazione che si tratta fortunatamente di un trend in discesa già da qualche anno. Potremo dirci vittoriosi quando i numeri saranno pari a zero, ma di certo, abbiamo imboccato la strada giusta. In un comunicato stampa però i responsabili di Aidaa sottolineano comunque come questi siano dati parziali, ovvero riguardano solo i cani e gatti domestici e non gli altri pets, compresi quelli randagi e selvatici: nei prossimi giorni si potrà essere più precisi anche in tal senso.
Di particolare rilievo ancora però i numeri che riguardano gli animali fuggiti perché spaventati: 890 contro i 978 dello scorso anno, cifra decisamente ancora troppo alta, ma anchessa in calo. I dati in questione sono stati rilevati tramite le telefonate giunte all’associazione e al monitoraggio di 100 canili seguiti dalla stessa.
Ha spiegato Lorenzo croce, presidente di Aidaa:
“Si tratta di cifre provvisorie ma che possiamo considerare attendibili. Possiamo esprimere una certa soddisfazione su come siano andate le cose in quanto dimostra come la maggiore attenzione dei proprietari di animali determina ogni anno un miglioramento significativo della situazione generale. Le zone da cui sono arrivate le maggiori segnalazioni di animali uccisi sono la Puglia, il Lazio, la Lombardia e solo quarta la Campania. Stessa classifica di fatto per gli animali fuggiti”.
Non è un gran vanto per gli abitanti di queste aree e neppure a dir la verità per le istituzioni locali, perché risultano essere sempre (approssimativamente) le medesime regioni ad avere dati negativi circa gli animali.
Foto: Thinkstock
Fonte: Aidaa
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