La crudeltà sugli animali è sempre stata una problematica che ha interessato sia il sentimento popolare sia gli organi legislativi, tanto che la prima legge anti crudeltà sugli animali compie cento anni. Pensate che la prima normativa in materia è stata emanata sotto il regno di Vittorio Emanuele III, ed in particolare si tratta delle legge la n.611 del 1913. Nell’articolo relativo al maltrattamento contro gli animali si legge che sono:
Specialmente proibiti gli atti crudeli su animali, l’impiego di animali che per vecchiezza, ferite o malattie non siano più idonei a lavorare, il loro abbandono, i giuochi che importino strazio di animali, le sevizie nel trasporto del bestiame, l’accecamento degli uccelli ed in genere le inutili torture per lo sfruttamento industriale di ogni specie animale.
Se questa norma di legge è specifica sugli atti di crudeltà, l’articolo 491 del Codice penale Zanardelli risale addirittura al 1889: si trattava del primo articolo del codice che sanzionava il reato di maltrattamento degli animali. Con il trascorrere del tempo poi la normativa in favore degli amici a quattro zampe si è rafforzata sono aumentate anche le sanzioni nei confronti di chi li maltratta o non li tratta adeguatamente. La legge n.189 del 2004 introduce nel codice penale il Titolo IX-bis, denominato Dei delitti contro il sentimento per gli animali, con sanzioni contro i maltrattamenti, i combattimenti clandestini, le competizioni non autorizzate e l’abbandono di animali, con pene detentive da tre mesi a un anno, o la multa da 3mila a 15mila euro.
Pensate che erano state anche istituite delle società protettrici degli animali, chiamate a«promuovere, anche a mezzo di agenti propri, la più efficace applicazione dell’articolo 491 del codice penale e delle disposizioni stabilite nella presente o in altre leggi o regolamenti dello Stato o dei comuni, riflettenti la protezione degli animali. Insomma delle persone riunite che tra finalità avevano anche quella di educare le popolazioni a non incrudelire verso gli animali, sia col mezzo di pubbliche e popolari conferenze, sia distribuendo opuscoli o stampati, sia concedendo premi agli insegnanti che diano nella scuola speciali istruzioni sulla necessità di proteggerli. E pensate che tutto questo era stato istituito cento anni fa: non ci sono stati mdei grandi passi in avanti. Voi cosa ne pensate cari lettori?
Fonte: AGI
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