Una petizione che non possiamo non condividere: perché non fare in modo che tutti gli animali domestici da compagnia abbiano il proprio medico veterinario di base convenzionato con il servizio sanitario nazionale e che anche i farmaci per le terapie siano acquistabili attraverso un ticket? E’ questa la richiesta che un’utente del sito Avaaz.org, petizioni per la comunità ha postato di recente con l’obiettivo di raggiungere le 50.000 firme da inviare con la domanda all’attuale Ministro per la Salute Lorenzin.
La strada imboccata è quella giusta: in neppure 10 giorni si è già arrivati alla metà delle firme richieste. Il perché è facile da intuire: è ben noto come gli interventi chirurgici, le indagini diagnostiche, i farmaci, ma anche la sterilizzazione, le vaccinazioni, l’inserimento del microchip (ovvero quelle pratiche obbligatorie a norma di legge e di etica per chi possiede un animale domestico) siano decisamente troppo onerose per la maggior parte delle famiglie italiane. Questo, volenti o meno, comporta troppo spesso l’abbandono del cane o del gatto, o la preclusione nel procedere in un’adozione. Il che sappiamo riflettersi direttamente nel randagismo, nei canili sovraffollati, se non addirittura nel rischio di incappare in una denuncia per maltrattamenti in caso di mancata cura dell’animale domestico.
Un veterinario e farmaci in convenzione aiuterebbero di gran lunga. Ma tutto ciò è veramente possibile? Di certo questa petizione non è la prima e sicuramente non è l’ultima nel suo genere, perché tutti noi che amiamo gli animali e quotidianamente ci confrontiamo con i costi della loro cura, non solo quella quotidiana, ma soprattutto straordinaria, sappiamo cosa significa. Un esempio su tutti: di recente ci ha scritto una coppia di amici, con il cane con epistassi (sangue dal naso). Il rischio da scongiurare è quello di una malattia grave per cui il veterinario ha proposto un’indagine diagnostica (rinoscopia) che ha un costo approssimativo di 500,00 euro. Due disoccupati come possono affrontare una tale spesa? Un cane è uno di famiglia, è come un figlio. Perché trovarsi in queste situazioni impossibili da gestire? Spesso le associazioni di volontariato, gli animalisti vanno incontro a queste situazioni, ma purtroppo non è la prassi. E non è neppure giusto che lo Stato demandi in tal modo.
Sappiamo però che il nostro sistema sanitario è allo stremo: che una prestazione medica in una struttura pubblica ha spesso il prezzo più alto che non in una privata. Firmare questa o altre petizioni del genere allora è una sciocca utopia? Di base credo che che al momento lo sia, ma che non bisogna mai smettere di lottare per ciò in cui si crede e la salvaguardia della salute degli animali è una di quelle per me. Perché allora non sognare un mondo migliore, che offra un servizio sanitario efficace ai cittadini e ai loro amici a quattro zampe? Prima o poi qualcuno in politica capirà l’importanza di tutto ciò, perché un cane (o altro pet) non è un lusso, ma uno di famiglia.
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Foto: Thinkstock
Ho operato il mio gatto oggi allazampa e sulla zampa davanti dove c era l ago c è una bolla e normale