Nei giorni scorsi, a Lajamanu, un piccolo villaggio australiano dell’entroterra che conta meno di settecento abitanti, è avvenuto un fatto eclatante, di quelli che, di solito, sono più leggendari che reali. Durante un lungo temporale che per due giorni ha flagellato la zona, dal cielo insieme all’acqua sono caduti in strada una serie di pesci, la maggior parte dei quali ancora vivi. In realtà, non si tratta della prima volta che in questo angolo di mondo, avviene un evento del genere molto curioso ma certamente non impossibile da immaginare. In cinquanta anni, infatti, è successo ben due volte, ma nel 1974 ha avuto un impatto più consistente.
La spiegazione di quanto riportato dalle agenzie di informazione è piuttosto semplice: a volte, in alcuni luoghi si creano dei mulinelli nelle acque del mare o dei laghi che fanno risalire verso l’alto la fauna presente. Le piccole trombe d’aria, quindi, riportano i pesci sulla Terra anche a decine di chilometri di distanza e in perfette, o quasi, condizioni di salute. Ecco perchè magari si possono vedere annaspare pure in quartieri dove non sono presenti corsi d’acqua. Secondo l’Agenzia australiana di Meteorologia, ad esempio, in tale occasione le creature viventi potrebbero essere state spostate di circa quindici chilometri in quanto i venti molto forti che soffiavano le hanno risucchiate spedendole nelle zone più interne del Paese.
Ci sono casi in cui, addirittura, i pesci muoiono perchè assiderati dall’altitudine e ricadono a terra imprigionati in blocchi di ghiaccio. Quando, invece, le temperature sono più moderate, rimangono vivi ma se non si gettano in acqua subito dopo, in ogni caso non riusciranno a sopravvivere. In molti danno spiegazioni simili anche ad una delle famose Dieci piaghe d’Egitto, descritte nella Bibbia. La pioggia di rane, infatti, potrebbe riguardare un fenomeno di tale tipo che pur avendo probabilmente un volere divino, a livello umano e scientifico potrebbe essere così spiegato.