Il tran tran è partito su facebook quando un guppo di persone ha lanciato una singolare petizione, formando un gruppo intitolato Vogliamo farmaci genercici anche per gli animali che ad oggi conta già più di 5mila iscritti: le firme raccolte saranno presentate al ministero della Salute, per chiedere la possibilita’ di utilizzare i farmaci generici anche nella cura degli animali.
Lo scopo del gruppo è ben chiaro: il gruppo chiede che le famiglie possano avere accesso e farmaci low cost, sia per la profilassi antiparassitaria fino alle vaccinazioni, dai medicinali per le tipologie più o meno gravi che possono affliggere e debilitare il nostro amico a quattro zampe. Effettivamente l’esborso di denaro cui una famiglia è costretta per curare il proprio animale può arrivare fino a migliaia di euro all’anno: perchè dover pagare di più per farmaci che potrebbero essere immessi sul mercato a cifre inferiori?
La petizione ha già raccolto ben 3.256 firme ed è aperta a tutti i medici veterinari, i proprietari di animali e le persone che reputano giusto poter curare anche gli animali con i farmaci generici e non solo con medicine ad uso veterinario: è promossa da Unisvet (Unione italiana associazioni veterinarie) e dall’Enpa (Ente nazionale protezione animali). I generici, si sa, costano molto meno ed hanno lo stesso principio attivo del medicinale veterinario in uso solitamente negli studi.
Anche se, come ha osservato giustamente qualcuno, dovrebbe essere il veterinario stesso a segnalare i farmaci meno costosi per i proprietari: molte aziende, in Italia, stanno comunque procedendo con la richiesta di autorizzazione al commercio di versioni generiche di medicinali a brevetto scaduto per poterli prescrivere e rivendere a prezzi molto più vantaggiosi e meno onorosi per i consumatori.
La causa che sosteniamo è duplice e riguarda in prima istanza la richiesta di avere farmaci generici a disposizione per la cura degli animali: è vero, qualche equivalente è già disponibile in Italia, ma nessun generico vero col nome della molecola che contiene. E comunque, la presenza di questi pochi prodotti non ha calmierato i prezzi dei farmaci veterinari ‘griffati’ che risultano ancora molto cari, e che devono essere pagati interamente da chi li compra in farmacia. Inoltre, noi veterinari siamo passibili di un’ammenda da 1.500 a 9 mila euro se prescriviamo un medicinale umano per la cura di un animale, laddove ne esista uno veterinario simile. Una situazione che spesso e’ inevitabile, dato che i prodotti veterinari non si trovano facilmente in tutte le farmacie: in caso di emergenza e’ necessario utilizzare quelli umani
spiega Andrea Dorcaratto, presidente dell’Unisvet.
Per chi fosse interessato a firmare la petizione, segnaliamo il sito cui possibile accedere: www.firmiamo.it/vogliamofarmacigenerciciancheperglianimali
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