Il suo nome è Garibaldi ed è uno splendido pappagallo della specie Ara ararauna brasiliana. Qualche notte fa purtroppo è sparito e si sospetta che sia opera dell’Animal Liberation Front, un movimento internazionale che si batte per la difesa e la liberazione di animali in gabbia. Gli autori del furto, infatti, hanno lasciato una firma su un muro e per terra: “Alf”. Tuttavia, la sigla potrebbe essere stata scritta da chiunque, anche perché nella zona non si sono verificati altri casi del genere.
Il proprietario di Garibaldi è molto preoccupato perché l’animale, dopo 10 anni trascorsi nella sua voliera, non sa vivere diversamente, inoltre senza di lui non sa mangiare. Il pappagallo, un esemplare di Ara giallo e blu, acquistato quand’era ancora nell’uovo, è nato in cattività ed è molto legato al suo papà umano. Come tutti i pappagalli, infatti, è un ottimo compagno di gioco e si lega in modo unico al suo proprietario.
Il pappagallo Ara, infatti, ha bisogno della presenza costante del proprietario (non può essere lasciato solo 8 ore al giorno) a cui si attacca in modo viscerale simbiotico. Vista la sua mole (ha un’apertura alare di quasi 1 metro ed è lungo 88 cm) non è un animale facile da gestire in quanto necessita di molto spazio e se si annoia o si rattrista perché lasciato da solo è capace di distruggere tutto quello che non è fatto di pietra! È dotato, infatti, di un becco molto forte. Pensate, è capace di alzare oggetti che pesano anche 20 chilogrammi.
Come ha spiegato il proprietario di Garibaldi:
Se lo hanno lasciato libero non sopravvivrà e se lo hanno rinchiuso in un’altra gabbia si lascerà morire di fame e nostalgia.
L’appello del proprietario rivolto agli attivisti Alf, o, comunque a chi ha rapito il pappagallo è quello di riportare indietro Garibaldi, prima che sia troppo tardi e noi ce lo auguriamo con tutto il cuore.
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