Boris, un pit bull di 9 anni impiegato nei combattimenti clandestini, avrà una seconda chance grazie al progetto di recupero cani ex combattenti promosso e gestito dal Centro Nazionale Comunicazione e Sviluppo di Enpa. Quando il cane è stato trovato dai volontari, grazie alla segnalazione di un’associazione animalista attiva nella provincia di Roma, era in condizioni davvero pessime.
Qualche giorno fa Boris è stato trasferito presso il rifugio Enpa di Torino, dove sta iniziando a seguire un percorso di riabilitazione. Il Pit bull, infatti, è tenuto sotto costante osservazione dai veterinari e sembra ci siano dei segni di miglioramento e non solo dal punto di vista fisico. Come ha spiegato l’Ente Nazionale Protezione Animali:
Nel primo giorno di permanenza al rifugio, all’inizio della passeggiata, Boris era in ansia e sembrava avere voglia di fuggire, salvo poi tranquillizzarsi piano piano fino a riuscire a relazionarsi con l’educatrice e con l’ambiente circostante in modo tanto sereno quanto curioso. Ora esce dal proprio box e quando vede la sua nuova amica non mostra alcun segno di inquietudine; anzi, le corre incontro per salutarla con affetto. Per un cane nelle sue condizioni la cosa fondamentale è quella di riuscire a “leggere” gli stati d’animo per prevedere eventuali perdite di autocontrollo e per indirizzare i cambiamenti emotivi rispettando la sua personalità.
Il progetto avviato dall’Enpa nel 2003 merita tutto il nostro plauso. Pensate, si mantiene grazie alle donazioni dei privati tramite l’adozione a distanza. I cani, sfuggiti all’inferno dei combattimenti clandestini, vengono così affidati alle cure di un team di esperti, i quali, una volta completato il percorso di reinserimento sociale, il più delle volte riescono anche a trovare una casa a molti quattrozampe. Se volete saperne di più o vi piacerebbe sostenere economicamente l’iniziativa della Protezione Animali potete visitare la pagina dedicata Adotta a distanza un ex-combattente.
Via|ENPA; Photo Credit| Thinkstock