L’affetto degli amici a 4 zampe fa bene all’umore e le ricerche scientifiche che lo dimostrano sono davvero numerose. Per questo motivo, grazie ad un protocollo d’intesa siglato con il Comune di Prato e dall’Asl, l’Ospedale permette ai pazienti, proprietari di cani e gatti, di riabbracciare il proprio pelosetto durante la degenza.
Per i pazienti, stare lontano da casa e dai propri animali d’affezione, magari per tanto tempo, può essere motivo di ansia. Del resto, un cane, così come un gatto, sa essere un ottimo compagno di vita e chi ha un amico a 4 zampe lo può testimoniare. Rivederli ha senza dubbio un effetto positivo e non soltanto a livello psicologico, ma anche sul piano fisico. Ecco, perché l’Ospedale di Prato ha deciso di dare il via libera alle visite di cani e gatti ai proprietari ricoverati.
L’Ospedale di Prato è l’unica struttura in Italia che permette l’accesso degli animali, nonostante la pet therapy sia stata riconosciuta giuridicamente a livello nazionale nel 2003, e quindi riconosciuta dalla medicina tradizionale. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato come il contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, è particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali e può rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici. Persino gli ipertesi e i cardiopatici possono trarre vantaggio dalla vicinanza di un quattrozampe è stato infatti dimostrato che accarezzare un animale favorisce la riduzione della pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.
Naturalmente, l’ingresso degli animali viene controllato rigorosamente. Cani e gatti fanno visita ai loro proprietari in una stanza apposita, alla quale si accede da un ingresso separato in modo da evitare il contatto con gli altri pazienti. Gli animali, inoltre, devono essere accompagnati e aver ricevuto il via libera da parte del medico responsabile del reparto. Devono essere perciò vaccinati e di indole pacifica.
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