Il criptorchidismo del cane si manifesta nella mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nello scroto: a seconda della tipologia si distingue tra criptorchidismo monolaterale o bilaterale, se interessa entrambe le strutture anatomiche. Si tratta di una patologia piuttosto comune, che ha un’incidenza tra lo 0,8% e il 9% dei cuccioli, a seconda anche della razza di appartenenza: si ritiene infatti che il criptorchidismo sia di origine ereditaria, in cui sono coinvolti più geni che possono trasmettere questa affezione.
Come risolvere questa affezione? Si possono seguire due strade: se il cane è molto giovane si può optare per una terapia ormonale, attraverso l’impiego di testosterone. Oppure si può ricorrere alla chirurgia, asportando tecnicamente il testicolo che non è sceso, anche per evitare che con il tempo possa trasformarsi in un tumore. In caso di criptorchidismo bilaterale l’animale sarà sterile mentre in caso di criptorchidismo monorchide mantiene un percentuale di fertilità grazie alla presenza dell’altro testicolo.
Non agire tempestivamente invece predisporrà il vostro amico a quattro zampe ad una serie di conseguenze importanti, con cui dovrete discutere con il veterinario. La ritenzione testicolare nella cavità addominale infatti potrebbe predisporre il pets a varie complicazioni come la torsione dell’organo e la possibilità concreta che possano comparire dei tumori, con il trascorrere del tempo. Una volta individuata la patologia è quindi importante intervenire tempestivamente, scegliendo la modalità di cura più adeguata alla tipologia di cane.
Come sopra specificato vi sono alcune razze che sono più predisposte rispetto ad altre: tra queste ricordiamo le razze branchicefale, l’alano, il pastore tedesco, il barboncino, il boxer, il volpino di Pomerania, le razze Yorkshire.
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