La zooerastia (o zoorastia o zoofilia erotica), ovvero il “piacere” di avere rapporti sessuali con un animale è considerato dalla legge come un reato che rientra tra i maltrattamenti. A confermare ciò una sentenza della Corte di Cassazione (che ha convalidato il primo ed il secondo grado di giudizio) contro un allevatore di Bolzano, reo di aver girato dei filmini hard in tale contesto. La condanna è quella massima prevista dalla legge in questi casi: l’uomo per 3 anni non potrà più allevare, trasportare o commercializzare in alcun modo animali. Quelli posti sotto sequestro all’avvio dell’inchiesta, confiscati e salvati, potranno invece rimanere con le famiglie che finora si sono presi cura di loro.
Di certo si tratta di una sentenza storica per l’Italia, ma lo è anche a livello europeo, laddove, in Paesi come la Germania, non esiste ancora una legge che identifichi la zooerastia come un maltrattamento. Non è una novità dal punto di vista storico- culturale purtroppo: già nell’antichità era considerata una prassi da rappresentare anche in dipinti e decorazioni varie, o raccontare nei miti. Il problema è che si tratta di un fenomeno ancora oggi molto diffuso, come le associazioni animaliste (AIDAA in primis) evidenziano, più di quanto se ne parli. E’ un argomento che crea imbarazzo, o peggio ilarità e sul quale si tende a sorvolare, ma il fatto che esista non solo la pratica sessuale con un cane, un gatto o altro animale domestico (di certo non consenziente) bensì anche il commercio di filmini e foto hard la dice lunga.
Di fatto ancora una volta chi non ha voce non può difendersi. La zooerastia è considerata dagli esperti come una perversione sessuale, ma non per questo va giudicata come una malattia non perseguibile per chi la pratica! E’ comunque una forma di violenza ed abuso. Ma chi specula economicamente su questo non ha neppure la scusante psicopatologica e allora la condanna apportata ci sembra anche abbastanza lieve. Non credete?
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Sono con voi contro le violenze mostruose erotiche sugli animali.veramente scioccata.
Hai ragione orrbile
Orribile