Il 2012 è stato un anno molto importante per il programma internazionale Fur-Free, che identifica le aziende di abbigliamento che non utilizzano pellicce animali. Si contano oltre 50 nuove adesioni e si è raggiunto il record di 20 Paesi coinvolti nel progetto. Oltre al boom di adesioni su scala internazionale, è da segnalare anche la diversificazione delle fasce di mercato in cui operano le aziende moda che hanno scelto di non usare pellicce: dall’abbigliamento tecnico e sportivo al settore del lusso.
Come ha dichiarato Simone Pavesi responsabile LAV Campagna Pellicce:
Il Programma fur-free, sostenuto dalla Fur Free Alliance – coalizione di associazioni animaliste nel mondo – sta incrementando l’offerta di abbigliamento che non causa sofferenza agli animali e confidiamo nel fatto che anche nel prossimo anno sempre più aziende assumano una formale e pubblica posizione contro lo sfruttamento degli animali per la loro pelliccia, non solo tramite l’adozione di policy interne, ma anche con l’adesione allo Standard Internazionale Fur-Free.
Il numero degli operatori dell’industria dell’abbigliamento che dichiarano pubblicamente di non utilizzare pelliccia animale è in continua crescita e anche nell’e-commerce. Tra le più recenti adesioni al progetto ci sono ASOS, COS (brand della svedesa H&M), Elisabetta Franchi, la tedesca Zero, l’olandese Noppies, la statunitense Encore Ballroom Couture. La Lav, lo scorso anno, ha avviato un’azione di mass-mailing verso alcune aziende italiane per chiedere loro di non commercializzare più pellicce e per quelle che invece avevano già rinunciato all’uso di pelliccia nelle proprie collezioni di formalizzare la scelta con l’adesione allo Standard Internazionale.
Delle aziende contattate solo la Geox ha dichiarato che a partire dalla collezione autunno-inverno 2013/14 sarà completamente fur-free. Replay, Fix Design, Max Mara Fashion Group e Bennet, non passeranno al fur-free. Diesel, Benetton, Fiorucci e OVS Industry, hanno confermato loro scelta fur-free, ma hanno anche dichiarato di non volere aderire alla certificazione dello Standard Internazionale. Piazza Italia, invece, pur dichiarando di essere intenzionata a non utilizzare più pelliccia animale non ha indicato chiaramente quando passerà al fur-free.
Per conoscere l’elenco completo delle aziende italiane e straniere fur-free potete visitare il sito della Lav nonlosapevo.com.
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