Un gruppo di ricercatori del California Institute of Technology chiamato anche Caltech, è riuscito in una impresa che ha dell’impossibile e, fino ad oggi, era stata proposta soltanto in film di fantascienza: registrare in tempo reale l‘attività di una cellula cerebrale di un moscerino della frutta. I risultati sono stati ancora più strabilianti e hanno dimostrato che la Drosophila melanogaster, questo il nome scientifico, ha un cervello che aumenta la sua sensibilità durante le fasi di volo rispetto ai momenti in cui è ferma. I risultati completi, sono stati pubblicati on line sul sito Nature Neuroscience.
Il Caltech è una Università privata che si trova a Pasadena, in California e vi lavora anche Michael Dickinson, il docente di bioingegneria che ha guidato la ricerca:
Già in passato alcune ricerche avevano permesso di registrare l’attività neurale di un moscerino della frutta, ma solo con opportune preparazioni sperimentali, ovvero con animali fissati ad un supporto. Noi siamo riusciti, invece, a lavorare con animali al guinzaglio, cioè liberi di battere le ali. Sollevando poi parte della cuticola rigida che riveste il cervello, siamo riusciti a collegare una serie di elettrodi ad alcuni neuroni marcati geneticamente. In particolare abbiamo studiato quei neuroni del sistema visivo che al moscerino permettono di rimanere stabile durante il volo. Tali cellule gli consentono di percepire il cambiamento della postura del corpo. A quanto se ne sa attualmente, segnali provenienti da queste cellule controllano minuscoli muscoli che permettono di variare lo schema di movimento delle ali e di mantenere così l’animale in equilibrio.
Secondo lo studio, nello specifico, quando i moscerini iniziano a volare le cellule sotto analisi cambiano repentinamente la loro attività. “Le risposte dei neuroni alla visualizzazione del moto, praticamente raddoppiano quando i moscerini cominciano a volare, il che suggerisce che il sistema è più sensibile durante il volo”.