La più grande colonia felina della città di Roma, composta da ben 250 gatti, accuditi da gattare e veterinari volontari che li curano, controllano e sterilizzano, potrebbe essere sfrattata. La colonia è attualmente ospitata in largo di Torre Argentina, all’interno ad un’area che è stata definita preziosa dal punto di vista archeologico. Il soprintendente ai Beni Archeologici di Roma, Mariarosaria Barbera, a luglio ha chiesto al Comune lo sgombro della struttura, denunciando tra le altre cose anche la massiccia presenza di gatti. Il soprintendente afferma che lo sgombero sarebbe necessario per conservare il Tempio D, dove si ritiene sia stato ucciso Giulio Cesare. Sul piede di allarme l’associazione dei volontari, che opera a piazza Argentina e che fin dal 1995 si occupa della colonia felina. Questi hanno fatto sapere di voler collaborare pienamente con la Soprintendenza per trovare soluzioni e sistemazioni alternative per i gatti.
La colonia non occupa abusivamente la zona di piazza Argenitina, come ci tengono a precisare i volontari, e si tratta di una sorta di gattile che si sostiene esclusivamente con le donazioni dei privati e con gli affidi a distanza: si tratta di una struttura funzionante, che pensa prima di tutto al benessere degli occupanti a quattro zampe. L’associazione, che divulga la sua attività anche grazie al sito web dedicato, commenta in una nota:
L’Amministrazione Capitolina considera imprescindibile tutelare l’inestimabile patrimonio costituito dagli animali, pertanto facciamo presente di aver ricevuto dalla stessa nel 1996 le utenze, e dunque, un assenso alla collocazione in loco di questo importante servizio civico svolto senza fini di lucro, che, nel rispettare gli animali, rispetta anche i cittadini e l’immagine dei monumenti. Non è la presenza della colonia felina e di chi li tutela in questa parte dell’area sacra che può essere di ostacolo alla tutela e alla valorizzazione del tempio.
Fonte: gatti di Roma
Foto credits Thikstock
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