La storia di Fifty, un Pit bull che ha perso 2 zampe a causa dei pregiudizi verso la sua razza, è davvero commovente e la dice lunga sulla cattiveria umana, ma anche sulla bontà. I cani di questa tipologia, in alcuni paesi, non hanno vita facile e la storia di Lennox, il meticcio colpevole di assomigliare ad un Pit bull, poi giustiziato a morte, è forse il caso più eclatante a tal proposito.
Fortunatamente, la storia di questo Pit bull prevede un happy end, e merita proprio di essere raccontata. Fifty, fino a 5 anni fa, viveva con la sua famiglia umana e la sua sorellina pelosa. Un giorno, mentre facevano una passeggiata nei paraggi di casa come al solito s’imbattono in un poliziotto, il quale senza alcun motivo sfodera la sua pistola e spara a Fifty.
Dopo quell’incidente finisce in canile, disabile e solo. La sua vita sembrava destinata ad un epilogo dei più tristi, ma un giorno Kelly Michaels, un’amante degli animali impegnata nella lotta alla discriminazione nei confronti dei Pit bull, apprende della sua storia e decide di adottarlo.
Qui comincia la seconda vita di Fifty, che la donna definisce “la sua anima genella”. Come assicura Kelly Michaels le cure che gli dedica sono nulla se paragonate all’affetto e alla gratitudine che le dimostra. Oggi è un cane felice e pieno di voglia di vivere, nonostante abbia solo 2 zampe. Oggi, girano per l’America per raccontare la loro storia e combattere così i pregiudizi sui Pit bull e sugli incroci con questa razza, ritenuta aggressiva e pericolosa.
Ecco un video di Fifty e Kelly che dimostra l’esatto contrario. La razza, il più delle volte, ha ben poco a che fare con il comportamento violento del cane o quanto meno incide minimamente rispetto alle responsabilità del proprietario. Bisognerebbe riformulare la domanda, cane aggressivo o proprietario violento?
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