Abbandonare un cane è un gesto brutto, ma chiuderlo a chiave in un bagno minuscolo senza cibo o acqua e lasciarlo morire di fame è orribile, tanto quanto le fotografie che l’OIPA ha diffuso insieme al comunicato che riguarda questa incredibile storia di maltrattamenti ed abbandono di un cane. Avevamo già parlato di questo assurdo abbandono, ma vedere le foto, raccapriccianti delle sue condizioni, ci ha veramente turbato. Abbiamo valutato se mostrarvele, ma non si possono lasciare nascoste certe crudeltà. Se non si vede, non si crede a volte. Vi chiediamo dunque scusa e se siete sensibili, non proseguite nella lettura di questo post, di questa storia.
Una storia che inizia a Palermo, nel quartiere Zisa, dove probabilmente il cucciolo (approssimativamente di 7 mesi) è stato sin dalla nascita: chiuso in un bagno di un’abitazione sfitta da tempo. I volontari intervenuti hanno chiamato (non a caso) il cane Salvo. Un nome che è una realtà a prescindere da tutto e da tutti coloro che finora lo volevano morto. I fatti sono stati scoperti in seguito alla telefonata ad un veterinario da parte di un’impresa di pulizie che richiedeva l’abbattimento di un cane presente in una abitazione sfitta. La dott.ssa Germana Romeo recatasi sul posto per verificare, ha trovato l’appartamento vuoto e la porta della toilette chiusa a chiave: rotto un vetro, è riuscita ad entrare e a trovare Salvo, pelle ed ossa, altamente debilitato, ma scodinzolante tra i suoi escrementi. Le immagini dicono il resto.
La donna che aveva aperto l’appartamento alla veterinaria su domanda ha risposto che sapeva della presenza del cane: 15 giorni prima gli aveva portato del pane, mentre da bere c’era l’acqua del water. La veterinaria ha allertato l’OIPA di Palermo, che ora sta indagando per individuare i responsabili e sporgere denuncia. I fatti che ci sono noti sono abbastanza pochi, proprio per tale motivo: indagini in corso, ma non ci vuole molto per rilevare la crudeltà di chi ha agito con tali maltrattamenti. Mi permetto … anche di chi ha telefonato e di chi ha detto di aver dato il pane. Si chiamano dei soccorsi, ci si rivolge all’OIPA e alle altre associazioni, non si richiude a chiave la porta del bagno e quella di una casa. Ignoranza? Questa parola non è compatibile con una giustificazione in questi casi. Salvo è stato sottoposto a tutte le cure del caso: è anemico, denutrito e disidratato, ha le zampe storte ed i muscoli atrofizzati, non si regge in piedi. Affidato alle cure dell’OIPA viene alimentato ogni due ore per permettere al suo stomaco di abituarsi al cibo. Ormai è “salvo”.
Fonte e foto: Oipa
Buongiorno, vorrei sapere l’indirizzo e il nome di chi ha fatto questo.
@fabio:
personalmente non lo so. Non sono stati diffusi col comunicato e le foto. Non credo una sola persona. Diciamo che uno ha abbandonato e tanti hanno fatto finta di nulla. Ma le forze dell’ordine sono sicuramente risalite ai responsabili. Andrebbero svergognati con nome e cognome, dici tu? Ma questa gente se sapesse cos’è la vergogna non arriverebbe a tanto.