Il pedigree è fuori moda! Da Trieste a Roma, infatti, è boom di adozioni di cani e gatti abbandonati. Come si dice, la ruota gira, e anche per i meticci è arrivata l’ora della rivincita. La notizia non può che riempirci il cuore di gioia, anche perché in più occasioni vi abbiamo segnalato feste e appuntamenti dedicati ai cani non di razza.
Come ha spiegato Roberto Marchesini, etologo e studioso della relazione uomo-animale:
È segno che l’opera di sensibilizzazione svolta in questi anni dà i suoi frutti, le persone entrano nei canili senza più avvertirli come luoghi di non-ritorno, e aumenta la presenza degli animali nelle case, in assoluto. Si comprende l’importanza di un rapporto che fa da contraltare alla solitudine.
Il vero nocciolo della questione, a mio avviso, è che i cani e i gatti, con o senza pedigree, sono animali eccezionali, in grado di darci tantissimo affetto e che meritano di essere amati a prescindere da un documento che ne attesti la “purezza” della razza. E oggi, finalmente, assistiamo ad un’inversione di tendenza, come sottolinea anche la presidente dell’Enpa Carla Rocchi. Il cane meticcio, proprio grazie al suo “melting pot” è diventato uno status symbol, e non a caso è il compagno prediletto di tanti divi dello spettacolo.
Il merito bisogna riconoscerlo anche al web, che ha permesso di far conoscere e amare anche animali con forti handicap. Certo, per quanto questo trend sia positivo e ci faccia immensamente piacere, purtroppo, non risolve l’annosa questione del randagismo, un fenomeno che, soprattutto al Sud, è drammatico. Le cause sono diverse, dalle gravi inadempienze pubbliche nelle politiche di sterilizzazione all’insufficiente cura privata.
Come ricorda il veterinario Alessandro Arrighi, la generosità dei cittadini che vogliono adottare un cane o un qualunque altro animale domestico, non viene premiata con intelligenza visto che per le spese veterinarie è prevista un’Iva standard del 21%.
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