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Pesci rossi come premio: multato

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A Venezia pochi giorni fa un giostraio è stato multato per aver detenuto dei pesci rossi dentro alle bocce di vetro, considerate troppo anguste per il corretto e naturale movimento dei pesciolini: il giostraio gestisce una piccola bancarella con un gioco a premi in Riva dei Sette Martiri, la cui modalità è simie a quella di un tiro a segno con delle palline nelle bocce dei pesci.

Tuttavia i vigili urbani che eseguivano un controllo sulle postazioni, hanno considerato quelle bocce davvero troppo piccole per i pesci e, in applicazione del nuovo regolamento comunale di igiene veterinaria, hanno multato l’uomo di circa 50 euro. Soddisfatti gli animalisti, per i quali anche questi piccoli gesti possono contribuire ad una maggiore sensibilità e civiltà nei confronti degli amici animali.

In base al recente regolamento sul benessere degli animali stilato appunto dal Comune di Venezia, é infatti vietato non l’uso di acquari sferici ma anche la consegna di animali in premio: tutto ciò ovviamente per far si che l’animale non diventi una merce di scambio o un fine ultimo attraverso il quale arricchirsi. La giostra multata, che aveva già avuto l’autorizzazione prima dell’emanazione del nuovo regolamento comunale, potrà continuare la sua attività ma solo dopo aver disposto una sistemazione più rispettosa della vita dei pesci, oppure sistemando gli stessi in un acquario squadrato di dimensioni maggiori.

E’ la prima volta che in Italia viene applicata una sanzione simile: fino ad ora gli animali dati in premio nelle bancarelle o nei luna park erano considerati leciti. Ma ora finalmente un regolamente comunale decide di affrontare il problema della mercificazione e delle difficoltà degli animali stessi nel restare giorni e giorni chiusi in attesa di essere “vinti”. Non si tratta solo di pesci rossi ma anche di coniglietti o di pulcini, che spesso i vincitori non sanno neppure dove mettere o come gestire.

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