Il cane abbaia per comunicare qualcosa ai propri simili o all’uomo e questo suo modo di esprimersi varia di volume e di intensità in base alla situazione in cui si trova, alla razza e all’indole dell’animale. L’abbaiamento è proprio dei cani e degli sciacalli, ed è un’attività vocale generalmente associata a uno stato di allerta, tipico degli esemplari che vivono al margine territoriale o della famiglia di cui fanno parte, ovvero quando un intruso viola i limiti del territorio. Nei cani domestici questi vocalizzi sono in genere associati a situazioni di dolore, di abbandono o comunque di disagio.
L’abbaiamento non è sempre un fattore di fastidio, basti vedere come sono gratificati i cani da guardia o i Segugi quando effettuano tali vocalizzi, ma alla lunga può diventare un disagio , anche per le persone che gli sono vicino. Non sempre è facile trovare una soluzione al problema, soprattutto se l’animale è adulto; un tentativo di rieducazione al non abbaiare può essere effettuato con l’aiuto di addestratori esperti, anche se per i cani che vivono in giardino, svolgendo il ruolo di guardiano di casa, la risoluzione del problema risulta un po’ più complicata.
Il proprietario, infatti, pensa di doverglielo permettere perché lo considera un avviso; in realtà il cane, sentendosi gratificato dal comportamento del padrone, abbaierà per qualsiasi cosa. In questi casi l’unico trattamento valido è quello di permettere al cane di vivere all’interno della casa, così egli sentirà di essere “salito nella scala della gerarchia” e non si sentirà più in dovere di espletare funzioni periferiche e l’istinto gli dirà quando sarà realmente il caso di avvisare il problema.
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