E’ diventato una vera e propria celebrità, Oscar (nella foto sopra), un gatto a chiazze, bianco e grigio, che vive nell’ospedale Steere House, a Rhode Island, negli Stati Uniti. La sua particolarità è di vagare per i corridoi della struttura sanitaria, sostando a fare compagnia ai malati terminali.
Su di lui è stato scritto prima un articolo sul The New England Journal of Medicine e ora anche un libro. Autore di entrambi è il dottor David Dosa, un geriatra che cura i pazienti con demenza senile della clinica in cui è ospite anche Oscar, nonchè docente alla Brown University. E’ lui che ha portato alla scoperta del gatto.
All’apparenza un normale e placido micione. Con in realtà questa capacità sorprendente di sapere quando è arrivato il momento dei malati di abbandonare per sempre questo mondo. Grazie alle sue capacità divinatorie, in tutto il gatto ha detto addio finora ad una cinquantina di pazienti gravi:
Per loro è un conforto – spiega il dottor Dosa – viene menzionato spesso anche nei loro testamenti.
Una spiegazione scientifica a tutto questo non appare per ora possibile, secondo Dosa il gatto sarebbe in grado di riconoscere l’odore della morte. Inquietante. Ma anche affascinante. Tanto che su Facebook il micio ha tanti fan, ma anche persone che ipotizzano sia lui ad uccidere i malati.
Il libro pubblicato da Dosa su Oscar, Il regalo straordinario di un gatto ordinario, è già nella top 50 dei libri più venduti on-line. Certo, ora che tutti lo sanno, non sarà bello venire ricoverati in quella clinica e ricevere la visita di Oscar. Fortuna che noi qui in Italia, ben lontani da Rhode Island, possiamo goderci questa intrigante storia senza fare gli incubi. D’altra parte, che i gatti siano animali dal fascino misterioso, già si sapeva, questa è un’ulteriore prova, un po’ macabra forse. O forse, è solo una storia…
[Fonte: Adnkronos.com]
Anche in una puntata di Dr. House se ne parlava (forse senza nomi che facessero riferimento esplicito alla storia). Il povero House cerca per tutta la puntata di dare una spiegazione allo strano comportamento del gatto. Anche lui ipotizza che potesse causare allergia ai malati che dunque morivano, ma se non sbaglio la sua ipotesi conclusiva era che il gatto si accucciava vicino ai malati in stato febbrile, che avevano una temperatura corporea più calda.
vero, ricordo quella puntata, mi sembra una spiegazione plausibile…