Torniamo a parlare di Green Hill e dei cani beagle che caratterizzano l’attività di questa azienda ora sotto inchiesta da parte della procura di Brescia. Si tratta, come più volte abbiamo spiegato, di un vero e proprio allevamento di cani della medesima razza, che ha però lo scopo di crescere cuccioli da vendere alle case farmaceutiche per degli esperimenti. In molti forse si saranno chiesti perché i beagle e non i pitbull o i pastori tedeschi: sono geneticamente più simili all’essere umano? No semplicemente sono mansueti, di indole tranquilla, di taglia media…..insomma facili da allevare ed utilizzare. Spiega ulteriormente la Lav in un comunicato:
“i beagle continuano ad essere la razza più utilizzata nella ricerca scientifica, non a causa di affinità genetiche, anatomiche o fisiologiche, ma solo per “comodità”: taglia di facile stabulazione, lunghezza e tipo di pelo (per iniezioni e prelievi), resistenza cardiaca, temperamento docile e capacità di vivere in gruppo, caratteristiche che rendono più semplice ed economico il mantenimento dell’animale”.
A noi sembra pazzesco, eppure è così. E le applicazioni per cui vengono utilizzati, molteplici. E’ difficile fare una lista specifica: i beagle di Green Hill ed altri allevamenti similari vengono infatti abitualmente utilizzati per dei test di tossicità per sostanze chimiche industriali, per le sostanze d’abuso, come la droga o l’alcool, per i trapianti d’organo e di tessuto; per studiare il cancro, fare test bellici o ricerche di ogni ordine e grado, che possono andare da test psico-fisiologici sulla deprivazione materna, ai deficit di erezione, fino all’utilizzo di nuove metodiche chirurgiche o tecnologiche.
In generale sono test che sempre più di frequente vengono fatti su cani beagle ed animali in genere (topi e ratti in primis) anche senza anestesia. E’ chiaro che chi si trova a combattere con malattie gravi, invalidanti e pericolose accetta questa forma di sperimentazione, ma va evidenziato che gran parte della comunità scientifica ritiene tutti questi test sugli animali oltre che un’inutile crudeltà dato lo sviluppo di analisi alternative, anche dispendiose dal punto di vista economico e del tempo, non trattandosi, i beagle come i ratti, di specie geneticamente affini all’essere umano. La diatriba sulla questione è molto lunga, ma nel frattempo, ricordano dalla Lav, da Legambiente e da tutte le altre organizzazioni del progetto SOS Green Hill che la campagna di affidamento è ancora in corso: ci sono ancora circa 930 beagle di Green Hill da adottare, per lo più cuccioli. Di seguito, le indicazioni su cosa fare e come.
Cani Beagle di Green Hill: indirizzi ed info per affidamento
Foto: Thinkstock
1 commento su “Green Hill, perché i cani beagle per le sperimentazioni?”