Più di 2 mila famiglie sono pronte a dare una casa ai Beagle di Green Hill. Le associazioni affidatarie Legambiente e Lav, infatti, sono state letteralmente sommerse dalle richieste di adozione, che ora stanno cercando di organizzarsi al meglio, anche se non sarà una cosa semplice, poiché un terzo dei cani è a rischio di restituzione.
Alla Legambiente sono arrivate circa 1.500 richieste online, mentre la Lav, il cui sito è andato in tilt per l’elevato numero di accessi, ha ricevuto 700 richieste in meno di 24 ore. Secondo il decreto della procura di Brescia, infatti, i Beagle di Green Hill possono essere dati in affidamento provvisorio, tramite le associazioni affidatarie, anche ai privati cittadini.
A tal proposito, Antonino Morabito, responsabile fauna di Legambiente ha precisato che:
Quasi sempre, dopo un certo periodo di tempo, l’affidamento temporaneo si trasforma in preventivo per diventare poi definitivo, con un’adozione vera e propria.
I moduli di affido che le famiglie affidatarie devono leggere e firmare sono stati realizzati con la procura di Brescia. Per far conoscere le modalità di affidamento, inoltre, questa mattina al Parlamentino dell’Ispettorato Generale della Forestale, sarà presentata l’iniziativa “Sos Green Hill”. I cani, infatti, sono formalmente sotto sequestro temporaneo e il pm ha emesso un decreto di affidamento con facoltà di subaffido.
Del sequestro dei Beagle, che ha portato allo scoperto gli orrori di Green Hill, con decine e decine di cuccioli morti e messi nel congelatore, si è occupato il Corpo Forestale dello Stato. Per le associazioni animaliste è una grande vittoria. Come ha riferito Giacomo Bottinelli, responsabile adozioni della Lav, in 30 anni di lavoro, non era mia capitata una cosa del genere. Chiaramente, si tratta anche di un impegno non indifferente, i cani da nutrire e gestire nel frattempo che trovino una nuova sistemazione sono migliaia. Anche il mangime, infatti, è stato messo sotto sequestro.
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