Curare il proprio animale domestico può rivelarsi veramente costoso: lo sanno i proprietari dei tanti pet che vivono nelle famiglie italiane, e che a causa della crisi spesso ritengono insostenibili tali spese veterinarie. L’allarme viene lanciato dall’Enpa, Ente Protezione Animali, la quale in un comunicato stampa diffuso anche online, attraverso il social network di Facebook, denuncia questa situazione insostenibile e la nuova normativa che di fatto aggrava questa situazione.
Ciò che l’Enpa denuncia è l’impossibilità per i medici veterinari, di prescrivere farmaci per uso umano agli animali domestici, se ne esistono in commercio i corrispettivi per uso specifico veterinario. Naturalmente questi ultimi costano molto di più, perchè vanno pagati in toto. I dati raccolti dalla Protezione Animali parlano chiaro: l’aggravio per la spesa dei cittadini molto pesante, con picchi dell’800% di rincaro. Enpa, tramite il direttore scientifico Ilaria Ferri, nel comunicato stampa diffuso afferma:
Un esempio di questo aggravio dis pesa si può notare con la terapia antiepilettica, per la quale si sfrutta in alcuni casi il principio attivo del fenobarbitale che è passato dai cinque euro della versione per l’uomo ai quranta della veterinaria. Il costo della ranitidina (gastroprotettore per ulcera), invece, è aumentato da 8,59 a 16 euro; quello delle cefalosporine (un potente battericida) da 3,9 euro a 27,5.
Naturalmente, condividiamo la necessità di garantire maggiore sicurezza ai pazienti animali, ma non comprendiamo il motivo per cui nel nostro Paese i farmaci veterinari abbiano costi così esorbitanti, che riteniamo ingiustificati. Le istituzioni e le aziende del settore devono prendere in considerazione le necessità degli animali e dei loro proprietari. Noi stessi, nella gestione dei nostri rifugi, con le migliaia di cani e gatti di cui ci prendiamo cura, siamo stati colpiti da questa stangata insostenibile.
Una soluzione per arginare il problema potrebbe essere quella di prevedere il commercio dei farmaci generici veterinari: già in passato Aidaa aveva denunciato la loro mancanza. Speriamo che questa nuova segnalazione di Enpa possa aiutare a smuovere le acque prevedendo condizioni migliori per i pet malati.
Fonte: Enpa
Foto credits: Thinkstock