Davvero ottima l’iniziativa messa in atto dall’Amministrazione Comunale di Brindisi, insieme alla società che gestisce il canile da ormai due anni, viste le condizioni in cui si trovano molti dei cani ospitati proprio nel canile di Brindisi. La lotta al randagismo purtroppo ha portato a un sovraffolamento della struttura, atta ad ospitare 900 cani e che invece al momento ne conta ben 1.400. Ogni persona che deciderà di adottare un cucciolo o comunque sia uno dei cani, anche adulti, avrà una fornitura gratuita di croccantini per un anno. Questo può di certo essere un modo molto positivo e semplice per attirare le persone verso l’adozione, visto che le spese per un cane spesso sono rilevanti, questo incentivo concreto può essere davvero una soluzione e anche molti altri comuni italiani dovrebbero prendere spunto da Brindisi.
I cani adesso sono ospitati in una parte della struttura del canile che era stata costruita abusivamente dalla precedente gestione del canile. In questo caso è una situazione di emergenza, e per assurdo, questa parte della struttura abusiva e inadatta risulta addirittura un appoggio, ma in Italia sono troppi i casi di degrado e di pessima gestione dei canili.
Esistono moltissimi canili sovraffollati, i cani troppo spesso vengono tenuti in condizioni igieniche indescrivibili e in più a volte vengono anche maltrattati, come se l’abbandono o la vita di strada a cui sono stati sottratti non gli fosse bastata. Il sud ha le strutture peggiori, la Puglia, la Campania e la Sicilia, ma anche l’Abruzzo e il Lazio, contano le strutture maggiormente inadatte di tutta Italia.
Comunque sia fortunatamente esistono gestori e amministrazioni che riescono ad arginare le situazioni peggiori. Il canile di Brindisi, così come altri canili in Italia, adotta anche altre due soluzioni: l’adozione a distanza e l’adozione collettiva. La prima non richiede denaro a chi adotta il cane senza prenderlo a casa, ma a questi pseudo-padroni viene chiesto solo di andare a trovare il cane periodicamente, di farlo giocare e portarlo fuori a passeggio, questo anche per fare in modo che si crei una sintonia e che quindi poi le persone adottino un animale avendo già sperimentato la sua compagnia ed essendone convinte, insomma senza correre il rischio che se ne pentano e che finiscano con l’abbandonarli. L’adozione collettiva presuppone il “fenomeno” del cane di quartiere. Un condominio può decidere di adottare un cane, mettendo a disposizione gli spazi comuni e garantendo di prendersene cura; un’opera buona senza un impegno eccessivo, che garantisce anche la collaborazione tra noi uomini.
Esistono davvero molte soluzioni per i cani dei canili, rivolgetevi alle strutture della vostra città per essere sempre informati.
[photo courtesy of mukkamù]