Ad Aragona, in provincia di Agrigento, è stato ritrovato un cane di 18 mesi morto per impiccagione. L’orribile scoperta è stata fatta dal Commissario Cammarata del Corpo Forestale della Regione siciliana, il quale sembra non avere dubbi sul significato del gesto. Un atto dimostrativo di cui non si capisce ancora il destinatario.
L’area in cui è stato impiccato il povero cane, infatti, è interessata da un intenso pascolo di ovini, inoltre, si trovano il canile comunale dove operano i volontari della LIDA e il demanio forestale. Il canile, tuttavia è distante alcune centinaia di metri dal luogo ed è raggiungibile solo tramite un sentiero. D’altro canto, anche i problemi sorti in passato con alcuni pastori, sembrerebbero oramai risolti.
Per esclusione, resterebbe il demanio forestale, tanto più che il cane impiccato è stato rivenuto proprio all’entrata dell’area attrezzata sorta appena un anno fa. Il gestore, però ha dichiarato di non aver mai ricevuto minacce o qualunque altro tipo di avvertimento. Sta di fatto che il cane, a detta del Commissario Cammarata, era sistemato in modo che fosse notato.
Il cane, tra l’altro una femmina, non era microchippata. Uno dei tanti randagi che attendeva, come gli altri, di essere sterilizzata e registrata all’anagrafe canina. Gli appelli dei volontari, in questo senso, sono finora caduti nel vuoto.
Nello stesso giorno, inoltre, vicino ad Olbia, in Sardegna, sono stati ritrovati altri 2 cani impiccati, una femmina di Beagle e un randagio. La scomparsa della cagnolina, era stata denunciata proprio dallo stesso proprietario circa un mese fa. E’ stata ritrovata penzoloni da un uomo che stava facendo una passeggiata con il suo cane. La piccola Beagle, inoltre, era in attesa. Probabilmente, i due animali sono stati uccisi dai pastori.
Al di là delle motivazioni, che restano ancora da chiarire, è inevitabile come simili notizie suscitino in me un moto di rabbia. Mi chiedo come sia possibile prendere un cane, stringerli un cappio intorno al collo e lasciarlo morire. Chi è la bestia?
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