Tra meno di un mese prenderà avvio un progetto di ippoterapia che coinvolgerà i bambini emofiliaci del Lazio tra i 3 e i 12 anni. L’iniziativa, nasce da un’idea di Baxter, un’importante azienda del settore sanitario, in collaborazione con l’associazione ippica L’Auriga e dei Centri Emofilia dell’Umberto I, del Bambino Gesù e del Gemelli di Roma.
Gli animali, sono sempre più al centro di terapie assistite. Attraverso l’attività ludico-ricreativa con i cavalli, infatti, si vuole promuovere l’integrazione sociale dei bambini emofiliaci, che spesso, a causa della loro fragilità vengono iperprotetti dai genitori, e per questo limitati a vivere a pieno la loro età.
L’ippoterapia o l’equitazione a scopo terapeutico ha un’origine molto antica, e ha avuto inizio già all’epoca di Ippocrate, il quale consigliava come rimedio contro l’ansia e l’insonnia lunghe passeggiate a cavallo. Questo animale, infatti, con le sue doti di sensibilità e di intelligenza è un eccezionale compagno dell’uomo.
Il progetto della Baxter prenderà avvio il 13 novembre e si svolgerà presso il maneggio “Il Postiglione” a Contigliano (Rieti), dove già nel corso del 2010 l’azienda ha supportato l’avvio di un centro di ippoterapia. Saranno impiegati pony, e cavalli idonei al lavoro in sicurezza con i bambini. L’obiettivo, però è quello di allargare questo progetto su tutto il territorio regionale, laddove ci siano centri periferici per la cura dell’emofilia e strutture adeguate e disponibili per offrire servizi di ippoterapia.
Come spiega anche Angelini, Direttore del Centro L’Auriga:
L’attività con i cavalli coniuga il gioco con quegli aspetti relazionali indispensabili per un corretto sviluppo psicofisico. Inoltre, si svolge in un ambiente naturale, contenitore ideale per i soggetti in età evolutiva e permette quel “corpo a corpo” al bambino emofilico spesso negato perché ritenuto pericoloso, ma tanto importante per crescere.
Il cavallo, infatti, è estremamente sensibile al linguaggio del corpo inteso come gestualità, ed essendo un animale altamente sociale è molto ricettivo verso tutti i tipi di comunicazione, senza considerare il coinvolgimento emotivo che la compagnia di questo straordinario animale può regalare.
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