Sono sette i gatti finora avvelenati con topicida in poco più di un mese. La storia che vi raccontiamo oggi viene da una piccola località in provincia di Trento, ma quotidianamente purtroppo accade ovunque. E’ dunque emblematica di una situazione grave e di complessa soluzione. La protagonista è la signora Luisa, amante degli animali che da qualche tempo si è ritrovata a curare una colonia felina di 18 mici. Quattro sono i suoi, e vivono in casa, altri gli sono stati affidati da una persona anziana, ma vivono fuori, in strada.
In poco tempo si è creata dunque una colonia felina che qualche vicino di casa della signora non ha gradito. A fine agosto i primi avvelenamenti, perpetrati nel tempo. La donna però non si è lasciata demoralizzare ed ha tappezzato la zona circostante con le fotografie “forti” di due gatti uccisi. Uno lo ha visto morire lei stessa, in preda a strazianti dolori. Ed è da qui che nasce l’accorato appello della signora Luisa:
“Fermatevi un attimo a pensare come questi gatti possono aver passato le loro ultime ore di vita, fermatevi un attimo a pensare ad un vostro animale messo nella loro stessa situazione. Se foste voi stessi al posto di questi gatti… ora come vi sentite? Di solito quello che si fa agli altri torna sempre indietro”.
La certezza dell’avvelenamento con topicida nasce dalle verifiche fatte dalla asl e dai veterinari, a cui alcuni gatti, in fin di vita erano stati portati (purtroppo inutilmente). Continua a spiegare Luisa:
“abbiamo rinvenuto anche una scatoletta di veleno, ma se la trovava un bambino? Io non mi fido più neppure a mangiare la verdura del mio orto”.
Come non darle ragione? Anche a questo deve pensare chi pratica tali stragi. Dal canto suo, la grintosa gattara, che ha sporto denuncia contro ignoti, ha dei sospetti, che sono stati segnalati anche alle autorità competenti. Avvelenatori di gatti, siete avvisati. Riflettete prima di fare certe crudeltà.