Willow è una tenera micia che viveva con la famiglia Squires a Boulder, in Colorado: una gatta normale, contenta di stare in famiglia, giocherellona e un pò pazza. Una gatta come tante insomma, o forse no. Perchè Willow nutriva dentro di sè uno spirito selvaggio, incuriosito dal mondo e dalla vita oltre le motagne rocciose: un bel giorno la micia decide di vedere cosa c’è al di là della sua casa ed inizia a vagabondare.
Si tratta di un vagabondaggio molto lungo, dato che Willow viene ritrovata mercoledì scorso nel centro di Manhattan da un signore, sulla ventesima strada est: un viaggio di quasi quattro mila chilometri, dal Colorado al cuore di News York. La micia viene portata in un rifugio per animali abbandonati e visitata dal personale veterinario: si scopre così che è in buona salute e dotata di microchip. Da quel momento sono iniziate le procedure per rintracciare i proprietari e restituire la gatta all’amore della sua famiglia.
Ancora non si sa se Willow abbia percorso tutti quei chilometri con le sue zampe o se sia magari stata trovata da qualche newyorkese che ha pensato di portarla con sè a casa e che poi l’abbia lasciata scappare o peggio, l’abbia abbandonata. Quel che è certo è che questa gattona ha fatto proprio un bel viaggetto, che senza dubbio ricorderà per tutta la vita! Jamie Squires, propietaria della gatta vagabonda insieme al marito Chris, al New York Times racconta:
Abbiamo messo avvisi con la sua foto ovunque e pubblicato anche un’inserzione su Craigslist. Ma sinceramente abbiamo pensato che fosse stata mangiata da un coyote. Siamo rimasti sotto choc quando abbiamo ricevuto la chiamata dell’Animal Care and Control di New York che ci annunciava il ritrovamento. Ci hanno mandato una foto e abbiamo subito capito che era proprio lei, la nostra Willow. Quest’anno, a Natale, sul caminetto potremo tornare a mettere anche la sua piccola calzetta.
La micia aveva lasciato la famiglia alla fine del 2006, quando alcuni operai che stavano effettuando dei lavori di ristrutturazione in casa lasciarono inavvertitamente una porta aperta, dandole l’occasione di andare ad esplorare nuovi spazi aperti. Da allora se ne erano perse le tracce. Fonte: corriere.it