Il gatto persiano è sicuramente uno dei mici più amati, grazie al suo carattere domestico e soprattutto al morbido manto: è una razza a pelo lungo con muso accorciato (schiacciato) e testa tondeggiante. Il gatto persiano prende il suo nome dalla Persia (oggi Iran) da dove sembra aver avuto origine, molto lontana nel tempo. In realtà è stato poi sviluppato nel corso del 19° secolo in Gran Bretagna per poi essere ampliamente allevato anche negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. Gli allevatori hanno dato origine a diverse varietà di persiani, caratterizzate essenzialmente da una variegata gamma di colori del pelo, ma anche dal musetto più o meno schiacciato.
Il carattere dei gatti persiani
I persiani hanno un carattere docile, pacato, facilmente adattabile anche e soprattutto alla vita domestica, in un appartamento. Non necessitano di grande spazio e con il loro movimento sinuoso e lento, aristocratico a tal punto da sembrare volutamente snob, si spostano ripetutamente da un cuscino all’altro, sonnecchiando pigroni. Necessitano però di una grande cura, a causa del pelo lungo e fluente (che va pettinato ogni giorno), ma anche e soprattutto per la conformazione del muso. Il naso incavato infatti non permette un buono scarico del muco che dunque tende a fuoriuscire dagli occhi.
Questi dunque sono soggetti a lacrimazione e vanno puliti con regolarità. Si lasciano favorevolmente coccolare in queste azioni. Oltre al gatto persiano tradizionale esistono numerose varianti a seconda del colore e delle caratteristiche del pelo oltre che della struttura fisica. Ne sono un esempio il gatto persiano dell’Himalaya (nato da un incrocio tra persiano e siamese), il persiano chinchillà o l’Exotic Shorthair che come dice il nome stesso assume una connotazione particolare in quanto dal pelo corto. Benché quest’ultima tipologia dimostri un carattere leggermente più vivace, rimane sempre un gatto domestico di ottima compagnia.
La salute dei gatti persiani
Alcune caratteristiche della salute dei gatti persiani non sono decisamente favorevoli ed essenzialmente sono causate dalla tipologia di selezione di allevamento. Circa il 50% dei persiani infatti soffre della malattia del rene policistico (che causa cisti ed insufficienza renale), in più la conformazione del viso, oltre alla lacrimazione degli occhi li rende soggetti a problemi respiratori, hanno un alto tasso di mortalità alla nascita e vivono in media 12,5 anni. I gatti persiani, come i cani ed altre razze feline sono soggetti a displasia dell’anca, ma anche, sempre a causa della struttura del muso a problemi di malocclusione dentale, a tal punto che per facilitare loro la raccolta di cibo e la nutrizione, alcune aziende hanno creato specifiche linee di alimenti per gatti persiani.
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Foto: Thinkstock
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