No, non si può morire così per incuria e distrazione di un padrone che tra l’altro dovrebbe amare il proprio esemplare e mettere i suoi bisogni al pari di quelli dei figli. Una donna, invece, ha lasciato morire di caldo il suo amico a quattro zampe qualche tempo fa. Un errore davvero imperdonabile, visto che lo ha lasciato chiuso al sole dentro l’auto.
Diciamo che è un classico, peccato che come avviene anche per gli esseri umani restare imbottigliato con moltissimi gradi all’ora più calda può essere fatale per tutti gli esseri viventi. Ora scende in campo anche l’Enpa.
L’Ente protezione animali che ha seguito questo caso, si costituirà parte civile nel procedimento a carico della protagonista della terribile vicenda. La signora abitava a Torino e ha lasciato il proprio pet dentro la la propria autovettura esposta al sole, causandone il decesso.
Ovviamente servirebbe una punizione esemplare che, in vista dell’estate faccia diventare utti attenti, ma intanto per questo caso è partita una azione legale. A rendere noto quanto sta accadendo, è stato Giovanni Pallotti, presidente della sezione enpa di Torino, il quale ha anche riferito: “Purtroppo per il cane non c’è stato nulla da fare. E’ stupefacente che, nonostante gli appelli, le campagne di informazione e sensibilizzazione – alcune delle quali promosse proprio dall’Enpa -, nonostante la grande attenzione dedicata dai media al benessere dei ‘nostri amici’, si ripetano episodi del genere”. L’uomo ha poi ribadito: “Lasciare un animale all’interno di un’autovettura, anche se per poco tempo e con i finestrini parzialmente abbassati equivale a una condanna a morte: un solo minuto è sufficiente per trasformare l’abitacolo in un vero e proprio forno con una temperatura che può raggiungere rapidamente i 70 gradi. Purtroppo sono molte le persone che continuano a sottovalutare questo gravissimo pericolo. Infatti ogni anno, con l’approssimarsi dei primi caldi, i nostri volontari ricevono numerose segnalazioni di questo tipo”.