Se ne parla pochissimo, eppure è un problema che riguarda molti esemplari che possono essere aiutati o, meglio tenuti lontani dal pericolo, soprattutto se non sono selvatici ed hanno un padrone. Moltissimi cani da caccia, ogni anno, presentano delle intossizazioni da piante velenose e non sempre si risale al motivo del disturbo in brevissimo tempo.
Un buon cacciatore che si allontana lungo sentieri poco battuti con il proprio amico a quattro zampe, deve conoscere i vegetali spontanei e coltivati più pericolosi. Non è semplice dare la giusta rilevanza a tale eventualità, ma i dati parlano chiaro ed evidenziano una diffusione di eventi del genere molto più frequentemente di quanto ci si aspetterebbe. E’ inutile lasciarsi prendere dal panico e provare timore in ogni occasione, ma certo l’informazione in merito può davvero fare la differenza. Ancora, diventa fondamentale conoscere le abitudini del proprio cane e le caratteristiche di tutte quelle piante che possono risultare tossiche o pericolose per gli animali. Questo vale per quelle da appartamento, selvatiche, spontanee e da giardino.
Ogni segugio in fondo è soggetto ad intossicazioni per suo stesso istinto, perchè sin da cucciolo è molto curioso e piuttosto che stare lontano da tutto ciò che non conosce ne prova una attrazione irresistibile. Se poi trova qualcosa che è profumato e sembra gustoso, deciderà di provarlo sicuramente senza pensare alle conseguenze. Ancora, un animale domestico è portato pure per questioni fisiologiche a brucare, cioè a consumare fibra che nasce spontanea in natura, consumando vegetali di vario genere. Le probabilità che trovi quelli che non fanno bene alla sua salute, sono piuttosto alte anche perchè potrebbe anche esserci una intolleranza anche dovuta esclusimanente alla specie. Sempre più spesso, quindi, controllate cosa ingerisce: se foglie, fusticini, bulbi o magari semi tossici e cercate di prevenire insomma, piuttosto che curare e vivrete tutti più tranquilli.