Tra gli eroi ci sono anche loro: vittime insieme alle persone, pronti ad aiutare la Protezione Civile a portare in salvo i feriti quando è possibile e instancabili angeli custodi dei propri padroni. I gatti e i cani, così come anche gli altri animali domestici, sono protagonisti del catastrofico terremoto del Giappone 2011 quanto gli esseri umani e forse con grande sensibilità hanno avvertito qualche secondo prima ciò che stava accadendo.
Da tempo, inoltre, aiutano con i loro atteggiamenti gli scienziati a capire e prevedere gli eventi sismici e gli tsunami, eppure restano sempre creature di seconda categoria per tantissimi, delle quali in questi casi non si parla quasi per niente.
In passato, non è avvenuto diversamente e testimoni raccontano spesso di aver notato degli amici a quattro zampe diventare strani e guardinghi prima di una grossa calamità naturale, ma stavolta la situazione estremamente critica permette di notare ancora più coincidenze particolari, nella zona colpita del Sendai, regione della costa nord orientale giapponese.
Cani e gatti hanno vissuto con le persone il terrore per le due orrende scosse, senza contare quelle di assestamento e lo tsunami. La prima, in particolare, è avvenuta nel primo pomeriggio (quando in Italia era l’alba), di magnitudo 8.9 della scala Richter di oltre due minuti, a una profondità di 24,4 km e circa un centinaio di chilometri al largo della prefettura di Miyagi. La seconda invece è stata di 7.8. Da mesi, comunque Fido e compagni erano al lavoro con i ricercatori per tentare di scoprire di più su questo evento naturale e adesso stanno continuando la loro opera nel recupero di vittime e feriti. Sin dal 1995, si studia il comportamento animale in Giappone, in merito alle scosse telluriche, da quando Kobe è stata rasa al suolo. Gli esperti si sono infatti accorti che 2 mesi prima e 2 mesi dopo il terremoto, il 18% dei cani manifestava comportamenti inusuali, come un abbaiare eccessivo e l’aumento dei battiti cardiaci. Tutti questi particolari atteggiamenti degli animali aumentavano fino al 60% con l’avvicinarsi all’epicentro del sisma.Forse è davvero in loro la chiave per saperne di più sui terremoti.
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