Vi sarà capitato di andare a far shopping e trovare esposto in vetrina il famelico cartello raffigurante un cane “io qui non posso entrare”. Fortunatamente a Genova è una rarità, sarà la crisi, sarà che le persone si stanno sensibilizzando e vi sono molti più cani educati di una volta eppure in alcune città come Varese fare le commissioni giornaliere con il proprio quattrozampe diviene una sfida.
Fortunatamente a Cornate d’Adda, in provincia di Milano, la pensano diversamente da Varese, il sindaco pdl Fabio Quadri firma un’ordinanza che spalanca le porte degli esercizi pubblici e dei mezzi di trasporto a cani e gatti.
Non sono solamente parole, infatti per chi non si adegua all’ordinanza scatta una multa fino a 500 euro, sono chiaramente esenti scuole, ospedali e residenze per anziani, in quest’ultime il cane è accettato se dentro vi è il suo padrone.
Il primo cittadino intervistato da Repubblica racconta:«Anch’io ho un cane e ritengo che questa sia una scelta di buon senso. Nella maggior parte dei Paesi europei è una norma in vigore già da tempo». Posso confermare, ho trascorso l’estate a Berlino e c’è una concezione diversa del pet, ad esempio c’è la cultura della ciotola, ed un locale offriva nel menù a prezzi irrisori pasti per cani con ciotola in regalo.
Quindi armatevi di automobile e andate nei bar di Cornate d’Adda per bere un caffè in compagnia di Fido, immaginatevi ristoranti, uffici comunali, supermercati o autobus dove voi e il vostro cane non siete visti più come noiose pulci.
Rimangono valide e giuste le regole che impongono guinzaglio sempre allacciato e museruola nei casi di cani mordaci e soprattutto, aggiungo io, animali educati.
Intanto gli esercenti borbottano: gli agenti della polizia locale gireranno per far rispettare l’ordinanza. Le multe vanno da 25 a 500 euro, tra cui sanzioni salate per chi espone cani e gatti in vetrina.
Non solo cuore, dietro questa operazione si cela una furba operazione di marketing: l’amministrazione vuole il rilancio del turismo, alberghi e bed & breakfast aprono costantemente, a riguardo commenta Quadri: «Vietare l’ingresso dei cani in queste strutture sarebbe stato come tirarsi la zappa sui piedi. Così invece incentiviamo il settore e tutto l’indotto. Spero che anche i comuni limitrofi decidano di adottare questo provvedimento».
Una bella iniziativa che verrà sicuramente replicata da altri esercenti, nel mio piccolo posso dire che a Genova c’è un supermarket dove sono accetti gli animali, anche cani di grossa taglia, ed è sempre stracolmo di persone con i propri pets, non voglio fare pubblicità, ma sarebbe anche l’ora che gli altri si uniformassero a questa esigenza del consumatore.
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