Il gatto è un animale particolare quanto unico: sensibile ma indipendente, affettuoso ma forte e in grado di trasmettere tanto amore agli esseri umani. La sua personalità ben definita nella maggior parte dei casi, non ha fatto ritenere opportuno valutarne i cambiamenti in base alla possibile presenza di malattie. Questo fino al 1995, quando studi evidenziarono una stretta relazione tra emozioni del micio e possibilità di ammalarsi.
E’ chiaro, in questo senso, che un amico a quattro zampe più introverso sarà meno capace di gestire le emozioni e avrà bisogno, di fronte a traumi e stress di sentire la vicinanza del padrone. La vitalità e la forza per affrontare le situazioni, del resto, attivano le reazioni del corpo anche negli uomini, ma per gli animali che hanno difficoltà a comunicarci i loro disagi tutto diventa più complesso.
Insomma anche per i cuccioli o per gli aduti di gran parte delle specie presenti sulla Terra, il modo di percepire gli eventi ha un effetto diretto sulla risposta del corpo alle patologie.Studi recenti sui mici hanno confermato che spesso provano la brutta sensazione di sentirsi indifesi e che questo ha pesanti effetti sull’organismo, soprattutto in determinati periodi e momenti di vita.
In più, nel caso dei gatti domestici, abituati a vivere in stretto rapporto con i membri della famiglia, l’aspettativa di guarigione del padrone ha una influenza incredibile sul decorso della malattia. Allo stesso modo quando cane e gatto sono in salute, risentono positivamente o negativamente degli stati d’animo del padrone. In effetti, carattere e personalità vengono fuori sin da subito ed, infatti, si notano già esemplari carichi di energia e vitalità che fanno a gara per rubare agli altri il cibo e quelli timidi che, alla fine, restano digiuni. Da non dimenticare, comunque, che le primissime esperienze di vita possono influire in modo determinante e smussare quei lati del carattere troppo spigolosi, ma in tutte queste fasi la guida di un buon padrone, attento e amorevole, è sempre fondamentale.
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