Certe storie non so se catalogarle in cronaca o curiosità, leggendo in titolo e conoscendo il finale fortunatamente questa notizia finirà negli annali delle curiosità.
Molti allevatori o acquirenti si fanno spedire gli animali ubicati in posti lontani utilizzando aerei, navi o camion, auspicando che ogni viaggio sia reso piacevole e che segua le norme per il trasporto degli animali, evidentemente una signora di Minneapolis non c’ha pensato e ha deciso di prendere il cane, metterlo dentro un normalissimo pacco postale, e andarlo a spedire.
Il fatto è documentato dal canale 3 della NBC, racconta di Stacey Champion, come ci suggerisce il cognome “campionessa di arguzia”, che, nella città di Minneapolis negli Stati Uniti d’America, è stata accusata di crudeltà verso gli animali dopo che le autorità hanno appurato che stava cercando di spedire un cucciolo di cane in regalo al figlio tramite la normale posta.
Il piccolo è un incrocio tra un barboncino e uno schnauzer, a soli quattro mesi era destinato a diventare il regalo di compleanno per il figlio della donna che, per sfortuna del cane, avrebbe festeggiato a parecchi chilometri di distanza.
A poche persone verrebbe la malsana idea di spedire un cagnolino via posta in questo modo: la scatola risultava chiusa ermeticamente con lo scotch, quindi al buio, senza cibo ne acqua ma ancora peggio senza un modo per poter respirare.
La donna ha dichiarato che la colpa è delle poste: “Non hanno una lista di ciò che è possibile spedire e ciò che è vietato” ha dichiarato all’emittente statunitense.
L’impiegato che quel giorno era allo sportello della US Postal ha, prima, visto muoversi la scatola, poi, ha sentito provenire dal suo interno dei rumori, parendogli dei respiri l’ha aperta e di colpo è spuntato il musetto del piccolo Guess.
Un portavoce dell’ufficio postale, l’ispettore postale Jesse Swanson, rincara la dose dicendo giustamente che se il cucciolo non fosse stato scoperto dal dipendente sarebbe morto soffocato.
Sconcertante la risposta della donna alla domanda del dipendente riguardo il muoversi della scatola: “al suo interno vi è un robot giocattolo” trattando il pacco come un oggetto per far capire al dipendente che si trattava appunto di un oggetto inanimato.
Continuano le farneticazioni della donna: “Volevo fare una sorpresa a mio figlio, voglio tanto bene anche al barboncino, ho pensato alla sorpresa del mio bambino una volta aperta la scatola”
Ribadendo alla corte che l’ufficio postale non riportava istruzioni per spedire l’animale, così è stata indotta a scegliere l’unico modo che le pareva plausibile: infilare un cane dentro una scatola chiusa e farlo viaggiare tra camion e aerei senza ossigeno.
Le istruzioni invece ci sono, la donna che ignorava la procedura è stata multata di 200$, appena 150€, e le è stato tolto temporaneamente il cane aspettando che si svolgano gli altri appelli.
Speriamo vivamente che il cane venga tolto alla donna che non pare capace di potersi occupare di vite umane, evidentemente la lontananza dal figlio non è un fatto casuale.