I pesci rossi, che comunemente vediamo esposti in bocce di vetro, in realtà non dovrebbero assolutamente starci dentro: le motivazioni a sostegno di ciò sono molteplici e le analizzeremo insieme. In primo luogo il pesce rosso è un animale che ama vivere in compagnia dei suoi simili, è un pesce da branco, detto sociale: ama nuotare ed è molto cuoriso, quindi ama anche scoprire il proprio ambiente e gli anfratti che nasconde. In una boccia di vetro pensate che lo possa fare? Peggio poi se il pesce è da solo, senza simili.
Oltre a ciò sappiate che i carassius sono tra i pesci più longevi che esistono: possono vivere tranquillamente 20-30 anni, alcuni esemplari anche di più mentre all’interno di una boccia di vetro inadatta, arrivano a campare da sei mesi ad un anno. Una longevità irrisoria rispetto a quella prevista per la loro specie in natura.
Infine analizziamo le conseguenze pratiche della boccia sulla salute del pesce rosso: la sfericità della boccia porta ad una distorsione della visuale per pesce verso l’esterno; inoltre la riflessione delle onde sulle pareti provoca seri problemi alla salute del pesce in quanto va a colpire i sensi di orientamento che gli permettono di percepire lo spazio.
Dal punto di vista legale non dimentichiamo che ad oggi sono stati emanati molti regolamenti comunali in cui viene dichiarato illegale detenere i pesci all’interno di bocce sferiche. La nuova legge numero 189 del 2004 è chiara contro chi tiene in condizioni etologicamente incompatibili gli animali. E le bocce per i pesci rossi rientrano in un maltrattamento punibile con pene oggi assai salate.
Non sono ancora molti i comuni che hanno adottato regolamenti specifici: la notizia di un commerciante multato nel Veneto per aver detenuto pesci rossi in boccia. Ed ancora i comuni di Monza e Genova hanno emesso un regolamento specifico che afferma che i pesci devono essere tenuti in vasche rettangolari per non distorcere la loro visuale, devono avere il giusto ricambio aria-acqua e devono essere dotate di appositi filtri.
Importante anche il litraggio della vasca, non solo la dimensione. Si devono calcolare almeno trenta litri per un singolo pesce rosso. 2 pesci giovani quindi richiedono 60 litri (come minimo) mentre crescendo le necessità in termini di spazio crescono.
Sui forum di acquariofilia si legge in continuazione di gente che non sa a cosa attribuire i malanni dei propri pesci rossi e poi si scopre che tengono troppi esemplari in poco spazio e con valori dell’acqua non adeguati.
Va sfatato il mito per cui il pesce rosso è un pesce “facile”: vasche troppo piccole ne inibiscono la crescita accorciando le loro speranze di vita, valori dell’acqua non idonei provocano malattie mortali come l’idropsia (e ahimé molte altre).
Così come ci si documenta prima di prendere un cane, è fondamentale documentarsi prima di prendere in casa un pesce. Si scoprono informazioni fondamentali (ad esempio, lo sapevate che la vasca deve essere avviata per un mese prima di aggiungere i pesci?) e si evitano errori grossolani.