Quando muore un parente prossimo il dolore è lancinante, ma non deve essere tale da far dimenticare eventuali amici a quattro zampe tenuti in casa durante la propria esistenza. Un uomo che aveva perso da poco la sorella, infatti, non si è preso cura dei suoi gattini ed è stato condannato. Il Tribunale di Roma, quindi, ha riconosciuto colpevole del reato di abbandono di animali, ai sensi dell’art. 727 del Codice Penale, F.B., che ha quindi peccato di tale grave leggerezza dopo il decesso del familiare.
Il protagonista della spiacevole vicenda, nello specifico, quando la sorella era venuta a mancare, aveva proprio allontanato da casa e dal giardino i mici che le erano appartenuti, anche perchè lei non era una amante degli animali qualunque, ma una attivista della Lav oltre che socia sin dagli Anni ’90 e quindi il suo lavoro per queste tenere creature è stato sempre molto importante. Questo nonostante soffrisse di un handicap motorio. Trascorreva le sue giornate ad accudire amorevolmente i suoi gatti e quelli delle colonie feline della sua zona.
Per questo la stessa Lega Antivivisezione si era costituita parte civile nel processo e aveva denunciato l’uomo, prima di ottenere appunto questo esito assolutamente favorevole. Adesso dovrà pagare un’ammenda di 800 euro, oltre alle spese processuali proprio per non avuto cura di fornire agli animali la dovuta assistenza, né, in alternativa, di procurare loro una nuova collocazione. La Lav in una nota ha riportato la notizia che serve anche da invito a quanti trovandosi in una situazione magari di sconforto, dimenticano che gli animali sono degli esseri viventi che, soprattutto se tenuti in casa, hanno bisogno di assistenza. Del resto, così avrebbe voluto di sicuro la signora deceduta e, quindi, nonostante il prevedibile dolore per la sua morte, il fratello non ha rispettato fino in fondo le sue volontà e il suo amore per gli amici a quattro zampe.