Una volta resa ospitale la nostra vasca, occorre pensare ai primi pesci da introdurre. Dato che i valori chimici saranno ancora soggetti a variazioni più o meno ampie, è meglio introdurre pesci resistenti ed adatti a diversi tipi di acqua. Nella scelta di questi pesci, i primi da inserire dovrebbero essere pesci alghivori e detritivori.
I pesci alghivori permettono innanzitutto di mantenere fin da subito sotto controllo le prime alghe che si formano in vasca a causa della tipica abbondanza di nutrimenti e del tempo di ripresa delle piante dopo la piantumazione dell’acquario. Alcuni di loro sono inoltre pesci resistenti, longevi e vivaci, adattissimi quindi ad essere i primi ospiti.
Tra questi pesci, suggeriamo i Crossochelius Siamensis, e Garra, mentre occorre prestare attenzione alla dimensione e alla eccessiva vivacità di Ancistrus, Gyrinochelius e Epalzeorhynchus Siamensis, che crescendo tendono a raggiungere dimensioni attorno ai 15-20 cm e possono essere fonte di stress agli altri pesci. Inoltre, è necessario prevedere l’acquisto di almeno due o tre esemplari, dato che questi pesci possono soffrire il fatto di essere i soli della propria specie.
Sempre per quanto riguarda il controllo delle alghe, sono ottime scelte per il principiante i crostacei, come le Caridine o le Neocaridine (non tutte, solo alcune specie) e i gasteropodi come Neritine ed Ampullarie. Anche nel caso in cui le alghe abbondino in vasca, occorre integrare la dieta dei pesci alghivori con mangimi a base vegetale e, se possibile, verdure sbollentate e ridotte in purea, che rappresentano per loro una vera e propria leccornia.
Per quanto riguarda i detritivori, tra i più diffusi abbiamo i Corydoras, pesci di branco (almeno 5 o 6 individui della stessa specie) diffusissimi soprattutto per quanto riguarda gli acquari ad ambientazione sudamericana, e i Pangio Kuhlii, diffusi nelle acque asiatiche ed anch’essi portati per la vita di branco.
Un errore comune durante la valutazione di questi pesci è che questi si nutrano degli scarti della vasca, compresi i liquami degli altri pesci. Questo non è assolutamente vero: la loro nomea di pesci pulitori, oltre ad essere spesso utilizzata a sproposito, è dovuta al loro continuo esplorare il fondo in cerca di resti di cibo e microrganismi. Non si pensi quindi che siano pesci che si alimentino bene in maniera autonoma, ma al contrario occorre predisporre un piano di alimentazione anche per loro, meglio se specifico: molto utilizzate sono pastiglie e tavolette in grado di arrivare presto sul fondo e consentire ai pesci di nutrirsi senza dover competere con gli altri inquilini, spesso troppo veloci e famelici.
Consigliamo quindi di pensare molto attentamente alla popolazione della nostra vasca, dato che queste tipologie di pesci rappresentano un tassello fondamentale nel mantenimento degli equilibri di tutto l’acquario.