Siamo entranti nella stagione dai colori arancioni, l’autunno, come ogni anno i tartufai si preparano ad estenuanti sedute di “caccia al Re“, il Re non è altro che il tartufo, alimento ritenuto “sovrano” nelle nostre tavole.
Nel 2010 il prezzo del tartufo è sceso rispetto all’anno scorso rimanendo ad una media di 2.250€ al chilogrammo, non lo fanno solo per soldi, spinti per passione i tartufai si alzano quando il sole deve ancora nascere e, cane al seguito, si preparano ad estenuanti camminate anche di quindici ore.
A Bagnoli Irpino, provincia di Avellino, si è svolta la mostra mercato del tartufo nero e dei prodotti tipici, in occasione di questo evento come ogni anno si è tenuto il 12esimo concorso amatoriale per cani da tartufo.
L’evento è stato organizzato da Antonio Picardi presidente dell’Associazione Tartufai dei Monti Picentini, al quale hanno partecipato sette cani nelle operazioni di ricerca di tartufi, appositamente sotterrati nel terreno.
Il vincitore, Re, è stato Ago un lagotto spinone di Ciro Galluccio che ha impiegato il minor tempo nella ricerca. Secondo classificato il cocker Margot di Antonio D’Andrea, terzo Lillina, incrocio tra breton e cocker di Mario.
Il cane da tartufo per eccellenza è il lagotto romagnolo – da wikipedia – “è una razza canina, dalle antiche origini italiane, che si è sviluppata nella zone paludose del delta del Po: del ravennate e nelle pianure di Comacchio. Dotato di eccezionale olfatto è l’unica razza al mondo specializzata nella cerca del tartufo.”
Il riconoscimento nella ricerca del tartufo è arrivato anche dall’ENCI, è il cane “ufficiale” per trovare il Re, ha maturato negli anni un’esperienza nella ricerca del tartufo da farlo divenire un lavoro addirittura facile.
Il lagotto è una razza di media taglia dall’aspetto rustico, forte e robusto, come si vede dalla foto ha il pelo riccio e lanoso in tutto il corpo compreso il capo.
Il carattere è vivace, molto cordiale con amici ed estranei ha sempre gli occhi interessati, è un cane molto attento ed interessato, gli è stato azzeratol’aspetto venatorio in modo da non distrarlo durante la ricerca del tartufo, molto intelligente, obbediente e attento ai comportamenti del padrone a cui ne è, come tutti i cani, fortemente legato.