Ancora polemiche su quello che ormai è il caso botticelle romane. Quest’estate noi di Tuttozampe avevamo seguito con apprensione le vicissitudini turbolente dei cavalli della capitale occupandoci della morte atroce di Birillo, a due passi dal Colosseo, e delle iniziative a supporto del benessere degli animali, costretti, anche sotto il sole cocente, a turni massacranti su stradine irte e tortuose. Una tra tutte aveva colpito favorevolmente la nostra attenzione: l’ambulanza veterinaria ed il pronto soccorso per i cavalli delle botticelle.
Iniziative insufficienti, evidentemente, a placare le ansie degli animalisti e dell’opinione pubblica sensibile al tema delle sofferenze dei cavalli e ben poco propensa, a giusto titolo, ad accontentarsi ancora del ritornello delle “botticelle non si toccano, fanno parte della tradizione di Roma”. Non dopo aver assistito impotenti ai tanti incidenti mortali di cui sono stati vittime negli anni i cavalli, costretti a lavorare in mezzo al traffico, e vittime del mancato rispetto delle regole per il benessere animale da parte dei vetturini.
D’altra parte anche la corrida è una tradizione e questo non è certo una giustificazione valida alla stupidità e alla barbarie insita in alcune pratiche che vanno avanti da secoli, e cui sarebbe bene finalmente anteporre la lucidità che dovrebbe contraddistinguere la contemporaneità.
Oggi, dicevamo, è ancora battaglia aperta sul caso botticelle: sul piede di guerra le associazioni ambientaliste e i cittadini contrari allo sfruttamento dei cavalli, supportati dal ministro del Turismo Michela Brambilla, che hanno presentato 5000 firme, ieri, in Campidoglio, per l’abolizione delle botticelle a Roma. La petizione popolare chiede al Comune, attraverso una delibera, il divieto dell’esercizio dell’attività a trazione animale. Dietro l’iniziativa ben diciotto associazioni animaliste, tra le quali l’Oipa e la Lav e gli schieramenti politici di PD e UDC.
Una proposta ben accolta bipartisan e che, come accennavamo, ha la piena approvazione del ministro Brambilla, da sempre attenta ai diritti e alla difesa degli animali:
Le associazioni si stanno muovendo nella giusta direzione e confido che l’amministrazione comunale ascolti il loro appello. La tradizione non può fare da scudo ad un’attività che non è più in linea con il sentimento popolare e danneggia l’immagine della Capitale e quindi dell’Italia intera.
Su tutt’altro binario la posizione del coordinatore per il Lazio di Fare Ambiente, Piergiorgio Benvenuti:
Le botticelle fanno parte della storia di Roma, ora qualcuno vorrebbe posizionarle in un museo e comunque toglierle dal centro della città, togliere ai romani ed ai turisti la possibilità di ammirare una tradizione della Capitale. Ribadisco che è giusto applicare le regole, effettuare i dovuti controlli, ma ritengo che utilizzare i nostri amici a quattro zampe per un giro in carrozzella al centro storico di Roma, non significhi non amare o rispettare gli animali.
Interviene sull’argomento anche il Codacons nella proposta avanzata dal presidente Carlo Rienzi al sindaco di Roma, Gianni Alemanno e alla stessa Michela Vittoria Brambilla, ovvero reimpiegare i cavalli delle botticelle nell’ippoterapia a favore di bambini, disabili ed anziani:
E’ stato dimostrato come l’ippoterapia, attraverso l’attento uso dei numerosi stimoli che si realizzano nel corso della interazione uomo-cavallo, possa apportare enormi benefici a soggetti che presentano disturbi psichici o fisici. Se si deciderà di abolire le botticelle nella capitale, ci faremo promotori di questo progetto, affinché gli animali siano utilizzati nel massimo rispetto per fare del bene a soggetti bisognosi, sfruttando le qualità del cavallo e gli indubbi effetti benefici dell’ippoterapia.
Terra Nostra, dal canto suo, si pone su una posizione intermedia, affermando che sarebbe tutta un’altra storia se il centro storico fosse pedonalizzato e dunque i cavalli correrebbero meno rischi:
Le botticelle avrebbero ancora una ragione di rimanere, a testimonianza di un tempo antico, se il centro storico fosse finalmente pedonalizzato ma, nonostante le tante battaglie, questo è ben lontano da essere realizzato. Si era proposto di trasferirle nei grandi parchi urbani ed in particolare in quelli regionali vigilando in modo particolare sulla cura dei cavalli, ma nulla è stato deciso e continuano le giuste denunce anche verso gli abusi che vengono commessi.
Come già dichiarato tempo fa, quando iniziò la protesta sulle botticelle romane, Italia nostra conferma che la loro presenza nel centro storico è ormai incongrua, porta problemi alla già critica mobilità cittadina e, non certo ultima questione, provoca continui episodi di incidenti anche mortali per i cavalli.
Intanto, per proseguire la battaglia all’abolizione delle botticelle, il 14 novembre prossimo in piazza di Siena, a Villa Borghese, si svolgerà una manifestazione di protesta volta a chiedere l’equiparazione del cavallo agli altri animali di affezione. La raccolta firme proseguirà ad oltranza.
[Fonti: Agi; Repubblica]
[Foto homepage: Patrizia Prestipino]