Non vi parlo del ThinkDog per far pubblicità ai corsi di Angelo Vaira ma per pubblicizzare la filosofia che c’è dietro, finalmente, tramite una collaborazione con il Corriere della Sera, qualcuno comunica alle masse che il mito dell’addestratore, definito da Vaira, “gigante” con il cane cieco all’obbedienza è da sfatare. In tempi ancestrali, diciamo pochi anni fa, il cane veniva considerato un oggetto animato che eseguiva ordini impartiti dal “gigante” senza provare sentimento, in caso contrario si meritava una punizione corporea.
Vaira segue la scuola iniziata da Burrhus Skinner applicata al cane: il rinforzo positivo. Il padrone deve capire che in quattro zampe si nasconde un potenziale enorme, partendo dall’olfatto incredibile per finire alla capacità di percepire suoni oltre i 40khz (ricordo che noi umani arriviamo a 20khz), Vaira spiega che “Con degli esercizi semplici si lavora per portare alla luce il potenziale di un cane, sviluppando le sue competenze. L’animale non ha bisogno che ci sia sempre qualcuno che gli dice cosa fare. Se educato può capire quale è la scelta più giusta da fare ogni volta”
Angelo ha avuto la fortuna di aiutare e vivere cani randagi, è un amante della psicologia canina e il condizionamento attraverso il rinforzo positivo, incarna quel genere di persone che fanno bene all’universo degli animali e purtroppo mancano. Da giovane collaborando con addestratori ha visto usare collari con le punte e altri metodi coercitvi, dimostrando che con il “premietto” si ottiene di più, ancora di più se si entra nella testa del nostro cane.
Vi invito quindi a seguire la sua pagina youtube youtube.com/user/ThinkDogItaly e le lezioni che terrà ogni settimana su Corriere.it. Fonte